mercoledì 20 giugno 2012

TI ODIO MULINO BIANCO

Non c’è verso di aprire un sito di ricette e affini senza incappare nella diabolica pubblicità del Mulino Bianco il cui testimonial è Antonio Banderas.
Quanto ti ho amato fottuto Mulino Bianco, per 4 semplici tarallucci, compagni di colazione da tempo immemore..
La potenza del frollino mi aveva fatto tollerare le pubblicità della famigliola felice e perfino i nonni che vanno a fare la spesa in carrozza e cavalli. Ma Antonio Banderas NO! Lui NO.
Qui e qui trovate alcune interpretazioni sul perché dell’estinzione della happy family e la comparsa dell’homo splendidus nella pubblicità di frollini e merendine.
Qui invece trovate solo lo sfogo di una golosa di tarallucci e ghiotta di banderas..
È la pubblicità del sogno interrotto, il mio: Zorro che sagoma i tarallucci con la spada? La pelle che abita non è più quella del Che Guevara, ma quella di un  mugnaio polveroso che parla con una gallina. A tutto c’è un limite, pure nella pubblicità.
Maledetto Mulino, chissà con quale offerta plurimilionaria lo hai sedotto e intortato fino a fargli sfornare i biscotti; e poi tra tutta la gamma proprio i tarallucci doveva impastare? Proprio i miei preferiti?
Ma dico, perché non ti sei rivolto al principe Emanuele Filiberto? Dopo essersi cimentato nel ruolo di conduttore televisivo, di ballerino e perfino cantante, il mestiere del mugnaio forse gli poteva interessare..
Quei tarallucci frutto delle mani grandi e sensuali del bell’Antonio, non rendono certo i miei risvegli più dolci o bollenti (sennò altro che pacchi formato famiglia). E quando dallo scaffale fiondo il pacco di biscotti nel carrello, Banderas è l’ultimo dei miei pensieri. Anzi a dirla tutta mi eccita molto di più l’idea di non fare la fila alla cassa: tanto Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni alla Coop perderebbe il suo fascino, pure col gluteo d’acciaio di Mr Antonio.  Stizzita contro chi ha inquinato la mia colazione, già da in po’ mi faccio di tarallucci tarocchi, certamente non  più finti di Banderas residente a Chiusdino.
PS: a proposito della “fintitudine” della pubblicità  in questione, tra i commenti al post apparso su Dissapore ne cito uno per tutti: “Pubblicità stucchevole, Banderas credibile quanto la Schiffer che si fa la tinta in casa”. Ho riso per mezzora.

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