Ripubblico questo post perchè mi sa che sarà l'ultimo Natale così.
Auguri a tutti!
Auguri a tutti!
Un remix del post dello scorso anno tanto il Natale è sempre lo stesso da che io ho memoria. Ecco la mia tavola per la cena del 25, perché a pranzo sono al fronte, tra bombe-bambino che esplodono urlanti ogni minuto perché vogliono scartare il regalo prima della fine del pranzo. Il servizio è uno slalom su un terreno minato, nello sforzo di non calpestare le cataste di regali e balocchi sparsi per terra. Poi la sera finalmente festa col parentado a casa mia. E via a ripreparare una tavola..
Dunque dicevo che a casa mia non è Natale se sulla tavola imbandita per la cena non ci sono nell’ordine:- l’insalata russa, la soviet salad come la chiamiamo in famiglia, colei che rende dignità alle carote e alle patate lesse, grazie all’oscena sensualità di una maionese ben fatta. E non sottovalutate la capacità liberatoria di frustare la maionese, quale spurgo da stress prefestività..
- i tortellini in brodo, che ormai per il terzo anno consecutivo son diventati dei cappelletti all’uso di Romagna (7° ricetta nel libro dell’Artusi) in brodo di cappone, perché come raccomandava il gastronomo “questa minestra per rendersi più grata al gusto richiede il brodo di cappone, quel rimminchionito animale che per sua bontà si offre nella solennità di Natale in olocausto agli uomini”. E non fissatevi sulla fatica di realizzare cappelletti grandi come una mentina o poco più: le dimensioni sono decisive per il risultato finale. Ma c’è di più, e quel di più è per colpa del buon Paolo Teverini. Avete presente quel bel grasso che affiora dal brodo di cappone? Ok toglietelo e mantecateci i cappelletti cotti al dente nel brodo, che poi servirete a parte in tazza. E io l’ho fatto, l’ho fatto per due volte.. Teverini non t’avessi mai incontrato! La ricetta è complessa e un tantino opulenta, ma è perfetta nel suo insieme, e una ricetta perfetta non si cambia. Tenetelo a mente.
- i piselli surgelati cotti con la "carne secca": da sempre ci son stati nei Natale di cui conservo memoria e mia nonna si raccomandava che fossero i pisellini primavera, e non quei piselli novelli cicciuti, a detta di lei troppo dolci.. A detta mia questo è l’unico caso in cui son da preferire i pisellini ai piselli..
- le confezioni di polistirolo con i datteri allineati e la forchettina di plastica bianca a forma di ballerina. Quando andai in Tunisia per studiare le tecniche irrigue in condizioni di aridità, grazie alla mia utile laurea, ho cercato disperatamente le signorine/ballerine con la gonna in paglia, ma ho trovato solo uomini in jeans che giravano per le piantagioni di datteri col motorino. Babbo Natale non è il solo che non esiste..