giovedì 7 settembre 2017

INSALATA DI RISO: IL CONTEST

Contest è in questo caso la parola più appropriata. Il prof Leonardo Romanelli contesta la supremazia assoluta dell’insalata di riso quale pietanza estiva per eccellenza. E lancia la sfida: convincetemi che l’insalata di riso abbia un senso edibile.
E si scatena la bagarre. Decine di ricette hanno intasato la pagina web del povero Romanelli che mica se lo aspettava tutto sto casino a seguire..e alla fine gli toccherà pure di assaggiarle tutte, quelle insalate di riso originali e bizzarre.
A Romané c’hai provocato..
Senso edibile o controsenso questo lo dirà la giuria convocata a giudicare le dieci insalate di riso finaliste l’11 settembre alla Buoneria a Firenze.


Alcune personali osservazioni.
L’insalata di riso ha da essere tanta, esagerata, barocca, la sfida reale è aggiungere sempre un ingrediente in più, mai uno in meno. In totale controtendenza con la cucina contemporanea il principio dell’insalata di riso non è togliere ma mettere, aggiungere. Alla fine ne deve venir fuori una porcata di tali dimensioni che nemmeno Nigella Lawson oserebbe pensare. E per questo non può non piacere. Al bando le facce schifate dall’insalata di riso, compresa quella del Romanelli: nessuno vi crede. E nonostante il trionfo d’ogni ingrediente più fantasioso l’insalata di riso continuerà ad essere percepita come una pietanza fresca, estiva, addirittura leggera e quindi adatta per il pranzo in spiaggia. A questo proposito prendiamo in esame 
l’insalata di riso popolare versione basic total comfort
Gli ingredienti innanzitutto:
riso parboiled (se si comincia a interrogarsi su che tipo di riso impiegare siamo già fuori, l’insalata di riso non ci appartiene)
wurstel a dadini
cubetti di formaggio
prosciutto cotto a dadini
tonno sott'olio
e acetelli come se non ci fosse un domani per sgrassare la bocca asfaltata dal mix di ingredienti di cui sopra.
Ne risulta pertanto una pietanza equilibrata nei sapori, con diverse texture a seconda della cottura o scottura del riso e assai nutriente perché contiene tutte le proteine possibili immaginabili, di ogni provenienza e genere: quelle della carne, quelle del pesce, quelle del formaggio e le nobilissime proteine dell’uovo nella versione deluxe illustrata in seguito. È la pietanza popolare che sfata la credenza altrettanto popolare che carne e pesce non vanno mai mescolati. Qui tonno sott'olio e wurstel vanno a braccetto.
Dosi e quantità: assolutamente a caso, l’assenza di logica vince. È il fattore stupore a colpire gli astanti.
Attrezzature necessarie: un coltello e una zuppiera e due cucchiai per mescolare l’insalata (i più abili possono cavarsela con uno solo). Un frigorifero: l’unico modo per rendere fresca l’insalata di riso.
Abilità richieste: nessuna. Più si è imbranati ai fornelli migliore sarà il risultato.
Poi esiste la versione deluxe: quella con l’uovo sodo e i riccioli di maionese. Questa versione richiede invece una certa preparazione in cucina. Occorre mettere le uova in acqua fredda, portare a ebollizione, far bollire per 5 minuti, quindi raffreddare le uova sotto acqua fredda e poi sgusciarle e tagliarle..insomma una cosa complessa per l’insalata di riso. E saper fare i riccioli col tubetto di maionese. Una fatica inutile. Va benissimo la versione basic total comfort.

Unica accortezza: se la mangiate in spiaggia lasciate passare almeno 3 ore prima di fare il bagno.


credits today.it

venerdì 1 settembre 2017

PARTITE A TAVOLA: Fiorentina - Sampdoria

Fiorentina Sampdoria 1-2
Si torna allo stadio, in una calda domenica sera di fine agosto, il 27 di preciso.
Il campionato riparte e si gioca al Franchi Fiorentina-Sampdoria.
Quest’anno al Franchi oltre alla squadra ospite, ci sarà anche uno chef ospite. Mica chef a caso, ma ben 19 JRE Jeunes Restaurateurs d'Italia, che si cimenteranno nella realizzazione di un piatto tradizionale della regione della squadra ospite.
E per Fiorentina Samp arriva niente meno che Andrea Sarri, chef imperiese, 1 stella michelin, che propone uno dei suoi piatti cult:
raviolini al plin ripieni di pesto, su zuppetta di pomodori freschi e cenere di olive taggiasche; omaggio perfetto alla terra ligure.

chef Andrea Sarri

Ecco la cronaca di una partita a tavola:  
la giornata promette bene: basilico pomodori e olive sono gli ingredienti perfetti per una calda domenica estiva. E poi Firenze ricorda un 27 agosto 2005, quando la Sampdoria cadde a Firenze sotto i colpi di Fiore e Toni.
I raviolini al plin arrivano caldi perfetti ai fortunati fruitori delle aree hospitality dello stadio, ma cala il gelo sul Franchi appena dopo la prima mezzora, Caprari inforca senza neanche impegnarsi troppo.
1-0   per la Samp
Forse cala il gelo anche sul raviolo al plin. Date le dimensioni dei plin si saranno ghiacciati all’istante insieme all’entusiasmo dei gigliati, che continuano a interrogarsi dove fosse Tomovic..
Secondo me stava in cucina a ingozzarsi di raviolini.
Ma il cibo ha il potere di rinfrancare lo spirito dei tifosi: la zuppetta di pomodoro è fresca, dolce e stuzzicante. Niente è perduto ancora.
Passa appena una manciata di secondi e tonfa, arriva un calcio di rigore tanto demenziale quanto sacrosanto: Tomovic pensa di giocare alla palla prigioniera e respinge il pallone con le mani. Ma se restava in cucina con chef Sarri non era meglio?
Insomma i raviolini ormai ghiacciati nel cuore e nella speranza, si ficcano di traverso nelle gole dei tifosi gigliati al secondo gol subito.
Al rientro dagli spogliatoi Tomovic non rientra in campo, ma viene assunto da Galateo a sbarazzare i tavoli dell’area hospitality.  Dice sia piuttosto portato per cucchiai e affini.
Al suo posto entra tale Bruno Gaspar, portoghese. A lui il pesto gli fa pio e al 49’ minuto crossa in mezzo per Badelj che  insacca, dimezzando lo svantaggio dei Viola.
Ma non c’è niente da fare, tanto sforzo fisico e tanta corsa non servono a far digerire l’aglio del pesto e i fiorentini lasciano 3 punti alla Sampdoria che ha fatto terra bruciata. Quasi a ricordare quella cenere di olive taggiasche che forse lo chef aveva pensato come una sorta di incitamento ai blucerchiati “facciamogli ingoiare la polvere” .
Ad accompagnare il Bologna, prossima squadra ospite al Franchi, sarà niente meno che Massimiliano Mascia chef del ristorante San Domenico di Imola.

La grassa Emilia ci darà del filo da torcere.