Il dolce è un capolavoro di ingegneria e precisione: un campo di calcio con manto erboso, linee bianche di zucchero al velo, le porte finte e un Oliver Hutton in statuetta che corre verso la porta di Benji.
I genitori lo hanno ordinato direttamente al pasticcere. Sono andata a ritirarlo io con la macchina, sudando le sette camicie per non farlo scivolare lungo i tornanti che conducono all'ebbro colle. In coda dietro di me anche la Sita, la solita donna imbranata al volante, avranno pensato imprecando. Invece avevo a bordo un Camp Nou di 60 cm per 40, che mi è costato una fortuna.
I genitori del bambino mostrano con orgoglio ai parenti quel dolce, vuole essere la mamma a portarlo in tavola: non mi pare il vero, pesa come una lastra di granito. Perciò col bambino mi raggiunge nella saletta, le porgo il dolce e lei ci sistema Holly al centrocampo. Il bambino batte le mani, è elettrizzato per l'ingresso del dolce in sala.
"Dai andiamo Tommaso!" La mamma stringe il vassoio un po' insicura, tentenna, le scivola il dolce.
Sul pavimento, Camp Nou distrutto.
OMMIODDIO
Orrore e sgomento. Io non ci voglio credere.
Il bambino scappa via, corre, non si capisce dove, perchè sparisce per alcuni minuti, che sembrano ore. La mamma piange: stavolta l'ha combinata più grossa lei che tommasino in tutta la sua carriera di teppista.
E Oliver Hutton disintegrato dall'urto.
Sto per piangere anche io lo giuro.
Lunghi istanti di panico, ora cosa facciamo, dunque il piano B..signora lei ce l'ha un piano B?
Ripieghiamo su uno dei dolci della casa, una bavarese al cioccolato, che per carità è buona, ma è il campino della parrocchia in confronto al dolce dilaniato dalla mamma.
Nello sforzo di rendermi utile, eccedendo in zelo, provo a risistemare la statuetta con l'attack. Il piedistallo regge, Holly corre ancora con le sue gambe, ma corre senza un orecchio e con la testa piegata di lato, come colpito da torcicollo codice rosso. L'urto ha disintegrato il collo, ho fatto del mio meglio.
Alla fine la statuetta del giocatore mutilato ha provocato le risate di tutti gli ospiti e anche quelle del bambino con gli occhi ancora rossi dal pianto.
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