O almeno ci proviamo ad essere tutti più buoni. Poi siccome
questo non ci riesce quasi mai, finiamo per essere tutti un po’ nervosetti.
Pure in un luogo di piacere come il ristorante.
Clienti occasionali. Aspettano una ventina di minuti per
avere il pollo e coniglio fritto. Del resto è espresso, tra infarinarlo,
passarlo nell'uovo e friggerlo ci vuole più o meno questo tempo.
Mi
guardano con insistenza, gli occhi puntati addosso ogni volta che entro in sala
con delle pietanze in mano. “scusi c’è ancora molto da aspettare?”
“no
i vostri secondi sono già in preparazione, questione di pochi minuti”
Passano
pochi minuti e rieccoli all’attacco: “ma insomma quanto ci vuole?”
“vado
a sollecitare in cucina”
Amico
sono passati pochi minuti da quando me lo hai chiesto, dico ma che fretta hai?
Come c’è la partita alle tre? Mi dispiace
nella vita bisogna saper scegliere e tu secondo me hai scelto giusto a venire
al ristorante. A tavola non si invecchia quindi rilassati.
Finalmente
arrivo con il fritto e lo sistemo sul tavolo
“era
l’ora!”
Faccio
finta di non sentire e il cliente di nuovo
“era
l’ora!”
Interviene
la moglie “dai che ha sentito, smetti”
E
lui non contento “voglio che la signora mi guardi in faccia quando le parlo”
Sta
dicendo a me? Ops avverto un formicolio che dalle mani mi sale al collo e poi
alla testa. Mi sento avvampare, si
intasa la vena. ..Houston abbiamo
un problema.
Lo
guardo in faccia come mi ha chiesto..quasi quasi gli strizzo l’occhio, magari
lo bacio anche in fronte, è Natale, siamo tutti più buoni, ma anche no. Infatti
sono i pensieri impuri a prendere il
sopravvento: pensieri di fritti indigesti, conti che lievitano, acidità di stomaco
et simili. Insomma un pomeriggio all'insegna di una digestione pesante per il mio gentile cliente. Lotto con tutti i muscoli del viso che non hanno voglia di tirarsi
in un sorriso e mi esce una smorfia fuori misura alla The Mask: “prego mi dica”
Stavolta
è il cliente a far finta di non sentire mentre si getta su una coscia di
coniglio fritto.
C’è
un altro tavolo vicino alla finestra: circa una dozzina di prenotati. Metà sono
seduti al tavolo dalle una, l’altra metà ritarda. Ritarda molto. Quando
finalmente il gruppo è al completo, danno una rapida occhiata al menu e mi
chiamano per le comande. C’è disaccordo sulla bistecca. Chi la vuole e chi non
la vuole. Niente problemi potete ordinare delle cose diverse suggerisco. E
invece la bagarre si inasprisce. Non credo ai miei orecchi questi due signori
stanno litigando per una bistecca. Uno di loro si alza e se ne va in giardino e
così fa ritardare il tutto ancora di più. La moglie lo segue e io resto lì imbarazzata
con il gruppo del Nobistecca.
Potrei
suggerire loro di ordinare del fritto così in quella mezzora che ci vorrà per
prepararlo si potranno calmare. Oppure incazzare di più, dipende se vogliono
vedere la partita anche loro.
Morale della favola: per essere tutti più buoni a Natale si deve interrompere il
campionato?
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