Fiorentina Sampdoria 1-2
Si torna
allo stadio, in una calda domenica sera di fine agosto, il 27 di preciso.
Il
campionato riparte e si gioca al Franchi Fiorentina-Sampdoria.
Quest’anno
al Franchi oltre alla squadra ospite, ci sarà anche uno chef ospite. Mica chef
a caso, ma ben 19 JRE Jeunes Restaurateurs d'Italia, che si cimenteranno nella realizzazione di un piatto
tradizionale della regione della squadra ospite.
E per
Fiorentina Samp arriva niente meno che Andrea Sarri, chef imperiese, 1 stella
michelin, che propone uno dei suoi piatti cult:
raviolini al
plin ripieni di pesto, su zuppetta di pomodori freschi e cenere di olive
taggiasche; omaggio perfetto alla terra ligure.
chef Andrea Sarri
Ecco la
cronaca di una partita a tavola:
la giornata
promette bene: basilico pomodori e olive sono gli ingredienti perfetti per una
calda domenica estiva. E poi Firenze ricorda un 27 agosto 2005, quando la
Sampdoria cadde a Firenze sotto i colpi di Fiore e Toni.
I raviolini
al plin arrivano caldi perfetti ai fortunati fruitori delle aree hospitality
dello stadio, ma cala il gelo sul Franchi appena dopo la prima mezzora, Caprari
inforca senza neanche impegnarsi troppo.
1-0 per la Samp
Forse cala
il gelo anche sul raviolo al plin. Date le dimensioni dei plin si saranno
ghiacciati all’istante insieme all’entusiasmo dei gigliati, che continuano a
interrogarsi dove fosse Tomovic..
Secondo me
stava in cucina a ingozzarsi di raviolini.
Ma il cibo
ha il potere di rinfrancare lo spirito dei tifosi: la zuppetta di pomodoro è
fresca, dolce e stuzzicante. Niente è perduto ancora.
Passa appena
una manciata di secondi e tonfa, arriva un calcio di rigore tanto demenziale
quanto sacrosanto: Tomovic pensa di giocare alla palla prigioniera e respinge
il pallone con le mani. Ma se restava in cucina con chef Sarri non era meglio?
Insomma i raviolini
ormai ghiacciati nel cuore e nella speranza, si ficcano di traverso nelle gole
dei tifosi gigliati al secondo gol subito.
Al rientro
dagli spogliatoi Tomovic non rientra in campo, ma viene assunto da Galateo a
sbarazzare i tavoli dell’area hospitality.
Dice sia piuttosto portato per cucchiai e affini.
Al suo posto
entra tale Bruno Gaspar, portoghese. A lui il pesto gli fa pio e al 49’ minuto
crossa in mezzo per Badelj che insacca,
dimezzando lo svantaggio dei Viola.
Ma non c’è
niente da fare, tanto sforzo fisico e tanta corsa non servono a far digerire
l’aglio del pesto e i fiorentini lasciano 3 punti alla Sampdoria che ha fatto
terra bruciata. Quasi a ricordare quella cenere di olive taggiasche che forse lo
chef aveva pensato come una sorta di incitamento ai blucerchiati “facciamogli
ingoiare la polvere” .
Ad
accompagnare il Bologna, prossima squadra ospite al Franchi, sarà niente meno
che Massimiliano Mascia chef del ristorante San Domenico di Imola.
La grassa
Emilia ci darà del filo da torcere.
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