“La pasta d’acciughe Balena andrebbe candidata come patrimonio dell’umanità”. Così inizia il divertente ricettario di Elena Loewenthal, Il mio piatto forte, ovvero la cucina ai tempi di Facebook, edizioni Einaudi.
Divertente a patto di non soffermarsi su un paio di ricette tra cui la pappa al pomodoro che, durante la cottura, come suggerisce l’autrice al fine di ottenere un effetto più raffinato, conviene passare al frullatore a immersione (prego?).
Tecnicamente turbodisintegrare col minipimer la pappa al pomodoro non la rende inedibile: infatti se si sfoglia il libro dei Guinness World Records ci si rende conto che si possono mangiare biciclette, ingoiare tratti di rotaia, apprezzare la croccantezza di una blatta orientalis. Semplicemente l’omogeneizzato di pappa al pomodoro non è la pappa al pomodoro toscana e per di più è una cosa infame, cioè la fame la fa passare. La ricetta è a pagina 97: nessun problema, voi saltate direttamente da pag 96 a pag 98 e proseguite sereni la vostra lettura..
Mi scuso per la digressione sulla pappa, in realtà volevo parlare di altro. Se la pasta di acciughe per la sua versatilità risulta essere un ingrediente strepitoso, pensavo a quali altri ingredienti possono candidarsi insieme al lei per l’ambito riconoscimento UNESCO.
Di sicuro la scorza di limone, di sicuro la noce moscata e altrettanto sicuramente l’olio extra vergine di oliva.
Altri candidati?
Butto là qualche proposta:
RispondiEliminaCAPPERI
BRIGIDINI
ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE
CASTAGNACCIO
NUTELLA
RAZIONE KAPPA ....... (?!)
IO PER ORA AGGIUNGO:
RispondiElimina- CAVOLO NERO
- LAMPREDOTTO
- FAGIOLO ZOLFINO