“In Vino Varietas”, questo il titolo dello spettacolo con il quale mercoledì scorso l’AIS Delegazione di Firenze ha debuttato a teatro.
Il sipario si apre con un brano della Cavalleria Rusticana, in cui il venerato Delegato veste i panni di compare Turiddu. Ed è nota a tutti la triste fine che lo attende. “Se alla prima scena fanno fuori il temibile Delegato..beh si comincia bene!” mi vien da pensare..
Ma è il vino il vero protagonista degli sketch che seguono, altamente autoironici, un po’ come a voler dire “in barba a tutti quelli che pensano che i sommelier siano solo degli spocchiosi sofisticati, che si prendono troppo sul serio”.
E si ride, si ride di gusto, complici i buffi travestimenti e le interpretazioni “magistrali” degli anziani, pardon, i veterani della delegazione che fanno i cenci alle nuove e giovani leve.
Esilerante la scena dal titolo Svinitaly: i grandi vini della toscana dialogano prima di andare a cena e Bruno l’ilcinese, impeccabile per eleganza e austerità, sfodera un linguaggio forbito interrotto da frequenti intercalari “maremma impestata di merlot!”. Perde poi irrimediabilmente il suo aplomb per correre dietro a una giovane bianca vergine dell’Empolese (si sa, il mondo va così.. anche a Montalcino) tra gli sguardi di disapprovo di Verna e Santino, altri due noti vini toscani: o provate a indovinare quali?
E all’insidiosa domanda di Vinosfuso: “senti Bruno ma chi è meglio tra te e Barolo?”, Brunellino con falsa modestia dice di essere lui il migliore, perché “io almeno un mi so’ mai chinato” (a 90° s’intende!).
Il sipario si chiude con La Traviata e gli attori che si abbandonano al valzer cantando e brindando insieme al pubblico:
Libiamo libiamo ne’ lieti calici
Che la belleza infiora
E la fuggevol fuggevol ora
S’inebrii a voluttà
Libiamo ne' dolci fremiti
che suscita l'amore,
poiché quell'occhio al core onnipotente va
Libiamo, amore fra i calici
più caldi baci avrà.
che suscita l'amore,
poiché quell'occhio al core onnipotente va
Libiamo, amore fra i calici
più caldi baci avrà.
Me la sono persa lo so .. se non faceva questo freddo becco ... Libiam :D-|
RispondiEliminaAle
Provo a indovinare Verna e Santino:
RispondiEliminaVernaccia di San..... e SANT'ANTIMO.
La bianca vergine forse non era dell'Empolese
ma della VALdiCHIANA. Boh......
Un saluto
Patrizio
basta con la storia che le vergini son solo in valdichiana..ce ne sarà pure qualcuna nell'empolese!
RispondiEliminasantino non era sant'antimo. lasci o compri una vocale?
Vinsanto?
Eliminaoh yes
RispondiEliminaE non avete notato la straordinaria interperetazione della disperazione più disperata di una madre che sa' della prossima morte del figlio? Be' ero io naturalmente!!! Che fatica ma mi sono divertita tantissimo...alla prossima ragazzi!
RispondiEliminaRenata