martedì 15 gennaio 2013

FISCHI PER FRASCOLE


 La mia piccola trattoria, che cerca di agghindarsi a ristorante, sorge nella ridente campagna a sud di Firenze, precisamente sulle colline del Chianti Rufina: "il più alto fra i Chianti". È una zona vinicola ristretta, che conta circa 20 produttori, ci si conosce tutti e si va a mangiare nei soliti posti, dalla Sabrina a Il Maccherone compreso. Potrebbe pertanto risultare politically scorrect da parte mia fare il nome di un’azienda vinicola della zona e non delle altre, ma alla fine è la mia carta dei vini a parlare per me: ci sono quasi tutti quei vini della Rufina che mi piacciono, quasi. Alcuni produttori mancano per questioni di spazio (detto in soldoni, si fa a girare), un paio mancano più per questioni di empatia che per la qualità dei loro vini, che non discuto. 
Ora che ho fatto la premessa vengo al sodo.
Vengo chiamata ad un tavolo dove un signore in dolce compagnia mi chiede un consiglio per la scelta di una bottiglia: vuole rimanere in zona, quindi gli consiglio un  Chianti Rufina. La scelta in carta è ampia per cui mi informo se lo preferisce grazioso e ben fatto, di sicuro appeal anche per la signora o se preferisce salire in alta collina a trovare il fresco, pardon la freschezza di un sangiovese senza orpelli, virile ma fine.
“C’est-à-dire?”
(chissà perchè ora mi parla in francese..)
“pensavo a un Frascole 2009” gli rispondo io. "Al momento io suggerisco l'annata piuttosto che la versione riserva.."
“un fiasco del 2009?”
“no la Fattoria di Frascole..”
“hai capito fiaschi per Frascole!” è il commento ironico della signora seduta al suo fianco.
Visto l'andazzo capisco che  a loro serve un vino che parli chiaro, così da fugare ogni ulteriore possibilità di fischi per fiaschi (o per Frascole) e articoli in modo perfetto il linguaggio della Rufina.. pur provenendo da Dicomano.. ;-)
Con questo ci siamo capiti







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