Con il pretesto di un ristorante
che avevo voglia di visitare da tempo, mi son concessa un giorno di mare.
Volendo tirarmi a lucido per la sera ho scelto l’opzione stabilimento balneare
all inclusive, per poter usufruire della doccia calda e la cabina. Ho optato
per il Bagno Onda che si aggiudica il premio esclusività del nome, benché gli
adiacenti Bagno Corallo e Bagno Stella Marina non siano da meno per
originalità.
Ombrelloni fitti, quasi
impenetrabili sotto i quali insistono famiglie dalla prole numerosa (in barba
all’Italia paese di vecchi secondo i dati ISTAT). Una novità per me che il
lunedì su spiaggia libera di solito incontro solo camerieri e parrucchieri. Ma questa
è la settimana di ferragosto, tutta un’altra storia.
Dopo un paio di ore di sdraio in
cui ho nell’ordine praticato le seguenti attività: lettura-settimana
enigmistica-crema, lettura-settimana enigmistica-crema mi comincia la smania da
ipoattività, scatta l’allarme “attività motoria insufficiente”: occorre rendersi
operosi subito. Con gli occhi e con gli orecchi. E osservo un continuo
andirivieni dall’ombrellone al bar, prima per il succo di frutta, poi per il
gelato, poi ancora per la schiacciatina dopo il bagno. È un continuo lavorìo di
mascella, bocche che interrompono ogni tanto la masticazione per scambiare
qualche parola col vicino di ombrellone. E il cibo continua a essere
l’argomento principe: si organizza la grigliata per la sera, si ragiona di
pesti indigesti post pranzo, si narra di bistecche elefantiache e di sagre
dello yeti nel paesino di Sperduto Marittimo (e qui il ristoratore all’ascolto
inizia ad irritarsi; le sagre si sa sono una questione bruciante). Sicuramente
il fatto che il campionato di calcio sia in pausa estiva limita di fatto,
fortemente gli argomenti di conversazione. Qualcuno parla di telefonini ma non
cattura l’attenzione del mio occhio/orecchio da grandefratello.
Mi si delinea uno spaccato
d’Italia un po’ in sovrappeso, col girovita maschile esploso e bambini
rotondetti con le tettine penzolanti già prima dei dieci anni, capaci, stando
all’osservazione, di tuffarsi solo a bomba.
In mezzo a loro, in quarta
posizione fila centrale c’è pure una ristoratrice stordita dal sole, che si è
sparata 150 km e un’intera giornata di spiaggia attrezzata per poter cenare nel
tal ristorante. E la stessa non si tuffa neanche a bomba.
Ciao Sabrina,
RispondiEliminadicci qualcosa sul ristorante.......
Patrizio