Quello con Sole e Vento è
stato un incontro strano, di quelli che non ti aspetti e che capitano
di lunedì, il giorno più sfigato, quando esci di casa con i
calzettoni a cuoricini, pensando tanto chi vuoi che incontri?
Se ti va bene, ma davvero
bene, incontri uno zibibbo pantesco vinificato secco, in compagnia
d'un trenta per cento di Grillo siculo del trapanese. E con lo
zibibbo-grillo Sole e Vento ti diverti. Il moscato alessandrino in
versione secca è per me novità rivelatoria. E' lui, e si riconosce
bene per gli agrumi, il fior d'arancio, la frutta candita: cedro come
piovesse. E se l'acidità non è certo tagliente chissene, c'è tanto
di quel sale del Mediterraneo..
E il Grillo? C'è pure
lui, solo che arriva dopo il principe D'Alessandria, graziandoci con
la sua tipica chiusura ammondorlata.
Del resto Marco De
Bartoli, il “restauratore del Marsala”, non ha bisogno di
presentazioni.
Il Sole e Vento 2013 nel quale mi son felicemente imbattuta è figlio dei figli del Signor Marco, i tre fratelli depositari dell'eredità del grande padre, che ha messo a nudo i mille volti del grillo.
La foto emblematica mostra bicchiere vuoto. Quando ho pensato bene di immortalare scena il vino l'avevo già seccato. Sul colore perciò fidatevi: brillava come un sole del tardo pomeriggio.
14 euro. Cosa mi ci
compro io con 14 euro?
un buon smalto long
lasting, forse un paio di collant glam per l'inverno, una pizza
mediocre con birretta piccola alla spina, trangugiata in solitario
prima di rientrare a casa col frigo vuoto. Poco altro. Questi son
stati i 14 euro meglio investiti degli ultimi mesi.
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