Il mio modesto tributo a un linguaggio che non è solo un dialetto, ma è l espressione di uno stile di vita schietto e verace. Che Dio lo salvi.
La Lisetta ha voglia di gelato. Dice che quest’estate non ne ha mangiato punto e si lamenta con Aldo che l’ascolta scocciato. Affermazioni da prendere con le pinze, come quando i coniugi Somigli dicono che il lunedì, col ristorante chiuso, non mangiano niente. E quel niente sta a significare un po di groviera, due fette di bologna, la scatoletta di sgombri, una cipollina, poi c’era quella mezza faraona avanzata, che mica si poteva buttare via e poi un pezzettuccio di torrone tenero che s’è preso venerdì alla coop..
La Lisetta ha voglia di gelato. Dice che quest’estate non ne ha mangiato punto e si lamenta con Aldo che l’ascolta scocciato. Affermazioni da prendere con le pinze, come quando i coniugi Somigli dicono che il lunedì, col ristorante chiuso, non mangiano niente. E quel niente sta a significare un po di groviera, due fette di bologna, la scatoletta di sgombri, una cipollina, poi c’era quella mezza faraona avanzata, che mica si poteva buttare via e poi un pezzettuccio di torrone tenero che s’è preso venerdì alla coop..
Scendo
alla casa del popolo del paese a comprare due gelati per i miei genitori
denutriti
“C’è
nessuno?”
Silenzio.
Il bar è deserto. E’ sparito anche il barista
“C’è
nessuno al bar?”
“Come
dice?”
Sobbalzo.
C’è un vecchino seduto dietro alla colonna che legge il giornale. “come dice
signorina?”
“Al
bar c’è qualcuno?” Alzo la voce per
farmi intendere
“C’è
Otello”
“Ah..
si ma dov’è?”
“Chi
Otello?”
“Ecco
si proprio lui cercavo”. Mi guarda zitto, secondo me non ha sentito una parola.
“Che
lo vuoi?”
“Eh si in effetti se ci fosse..” sbaglio o un
attimo fa mi dava del lei?
“E
l’è di là a fa’ la partita a tre sette. Affacciati e chiamalo perché l’è sordo
come una campana”
Pure
lui alé! Mi affaccio, il quartetto di giocatori è seduto su sedie di plastica
arancione “cala mattoni vai, tanto un l’hanno più i regio”
Chi
sarà Otello dei quattro? Non ha importanza, uno di loro si accorge di me mentre
faccio capolino dalla porta
“Otello
e cercano te! La signorina che vorrà quarcosa..vai vai”
“si
volevo prendere due gelati” e mi sento anche in colpa a interrompere la sua
partitina per due cornetti
“due?
Gli garba il gelato alla signorina eh?”
“no,
è per i miei genitori “ mi affretto a replicare
Rientriamo
nel bar e il vecchino seduto a leggere il giornale dice la sua su Otello: “ovvia
eccolo, bisogna sempre chiamallo. O quando va alle carte, o quando s’affaccia
alle bocce..”
Tira
aria di tempesta. Il vecchino pare incazzato con Otello che si affretta a
rispondere: “Arduino lo vuoi anche te il gelato? Almeno tu ti cheti chiacchierone”
Apre
il frigorifero e ci si piega dentro frugando tra le scatole di cartone per cercare
i cornetti.
“quello Bigusto un c’è mi dispiace”.
Scorro sul listino colorato, e opto per quello al cioccolato. Otello si rituffa
dentro a razzolare tra i gelati. Poi solleva un cartone per cercarne altri tipi
che stanno sotto, ma non li trova, “chissà indò l’hanno messi” e blatera
qualcosa che assomiglia a un moccolo. Ma non ne sono certa, ormai è entrato nel
frigo anche con la testa. “La senta manca anche quello alla cioccolata, però la
guardi, c’e questo all’amarena l’è bono”
“Altrimenti?”
Chiedo
“sennò
c’è la coppa vaniglia e caffè, il biscotto e il diacciolo alla menta”, più qualche altro che si dimentica di dire.
“senta
faccia lei, io mi fido e me ne dia 4 anziché 2, assortiti”
Otello
come investito da una grande responsabilità si mette a cercare e scegliere i gelati migliori, poi le palette e la bustina di plastica. Mi porge il tutto e
mi ringrazia indicandomi la vetrina del banco con i bomboloni e i cenci fatti
dalle signore del paese e mi congeda con “e la dica a Aldo che un venga a
cercare il gelato a ottobre!”
“sono
anziani Otello, ci vuol pazienza” . E deperiti da carenza di gelato.
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