giovedì 8 marzo 2012

SENZA BOLLICINE NON E' VENERDI'

Barbara Bonaccini
 Il seminario sullo champagne è finito: e il venerdi non è più venerdi. Era diventato il mio sabato del villaggio di leopardiana memoria: l'annuncio del weekend, della festa. Bere 10 champagne a sera, era già la Festa. Che cominciava fin dal venerdi mattina quando preparavo sulla scrivania, quaderno e valigetta dei bicchieri e facevo il conto alla rovescia, già con la testa piena di bollicine che solleticavano la mia immaginzione. Neppure il vento gelido e la temperatura polare di qualche sera potevano smorzare l'entusiasmo...non si può proprio far attendere lo Champagne, o peggio dargli un bidone.
Ora che tutto è finito,  arrivo al venerdi e mi sento come un pesce fuor d'acqua....e vi assicuro che ci si sta parecchio bene nell'acqua di Reims (per i non affetti da champagnite acuta , metafora usata per indicare lo Champagne). Come quando la nostalgia delle vacanze si fa più acuta, si vanno a rivedere le foto per rivivere un po' di quell'atmosfera, così per alleviare l'astinenza mi sono messa a sfogliare il  mio diario di degustazione. Ecco i miei ricordi più belli:

IL MITO: Cristal 2004. Un guanto di velluto. Mi ha conquistato per il suo charme misurato, non opulento. Avrei voluto scrivere I MITI, ma il Dom Perignon 2002, assaggiato a seguire, forse ha ancora bisogno di riposo per esprimersi al pari della fama che si porta dietro.

LE CONFERME: Roederer e Philipponat e sai cosa bevi. Troppo tradizionalisti? Pas de problèmes, per loro la porta di casa mia è sempre aperta.

L'INCOMPARABILE: Jacques Selosse. Chi sono io per dirne o descriverne qualcosa? Nessuno. Dico solo che vini come l'Exquise e il Substance non si possono non assaggiare perchè inevitabilmente lasciano dietro di sè un'impronta indelebile e perchè no? disarmante.

LA SORPRESA: André Clouet. Abbiamo assaggiato diverse tipologie, caratterizzate dall'impronta decisamente maschia e vigorosa del Pinot  noir di Bouzy, fino all'immensamente grande Un jour de 1911 Grand Cru.. Un blanc de blancs composto da cuvèes degli anni 1996, 1995  e1997 che l'ultima sera se l'è giocata alla pari con i miti, vincendo almeno per me la partita.

GLI OUTSIDER: Sentire buoni vini dà sempre piacere ; ma la soddisfazione è più grande quando t'imbatti in vini  buoni frutto della passione e del sacrificio di piccoli produttori. E allora ecco dal mio quaderno dei ricordi M. Noelle Ledru da Ambonnay (pure lei!!!) e Emmanuel Guerin da Verzenay. Provare per credere!!!  e perfino a prezzi ragionevoli. Il che non guasta mai.

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