Vai ci siamo.. Mi premunisco e infilo in una busta un signor salame e una bottiglia di Timorasso di Claudio Mariotto: ho la cura per la mia amica.
Stasera ha invitato pure la Giovanna e non me ne spiego il motivo. Non che sia antipatica, solo che è moscia e non capisce le mie battute, quindi mi fa innervosire, tutto qui.
Frugo nel cassetto delle posate per trovare un coltello decente per tagliare il salamino che ho portato per l'occasione: salame d'oca friulano. Benedetta tu sia Jolanda de Colò.
Giovanna si alza per andare in bagno e non posso fare a meno di notare che il suo culo è lievitato da quando l'ho vista l'ultima volta. Peccato, perché ha un bel viso; magari se faccio un velato accenno si tratterrà dal lanciarsi sul salamino prezioso. Si, questa potrebbe essere una strategia proficua.
Ne approfitto per interrogare la Marta: "non capisco perchè ti sia rivolta alla Giovanna cornuta pluridecorata, palchi al valore, con caduta e ricrescita stagionali"
"Sabri non vorrai mica che chieda a te vero? Abbi pietà di me! Chiedere consigli in amore a te è come chiedere di moda al mago Galbusera!"
"I pattini erano fashion ai miei tempi"
"Quello era il tempo delle mele più o meno.."
Mi scopro a ridere di gusto delle mie sventure e me ne compiaccio parecchio.
Porto il tagliere col salame in tavola; ha un profumo struggente, sta lì e mi chiama, sa di fumo, a tratti ricorda lo zafferano e ammalia con quei grasselli bianchi candidi. Altro che La Jolanda furiosa, la signora Colò è la Jolanda felice, con la dispensa che si ritrova!
Sto lodando solo il salame senza rendere il merito dovuto al Derthona di Mariotto che sa il fatto suo.
Sto lodando solo il salame senza rendere il merito dovuto al Derthona di Mariotto che sa il fatto suo.
Lo iodio e zafferano della carne affumicata di oca e l-unguento minerale che è quel vino mi infiammano la bocca, miracoli del gusto quando un vino bello e un salame mondiale si incontrano. Al diavolo Luigi, qui godiamo alla faccia delle sue stranezze.
Anche la Marta sembra apprezzare e si taglia delle fette spesse come ruote di trattore, mentre la Giovanna dai palchi ramificati, dispensa i suoi consigli palesemente inutili.
Frego un'ultima fettina di salame e saluto a bocca piena; le lascio ai loro discorsi di corna, bugie e se in amore meglio le affinità elettive o l'elogio degli opposti. Da queste conversazioni se ne esce sempre scassati.
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