Nella trattoria sull’ebbro colle, un giovedì qualunque
Ecco la telefonata della comitiva. Risponde Aldino, il mio
babbo:
“Pronto ristorante di Doccia”
“…”
“Come chi sono io..e so’ Aldo, Aldo di Doccia, gliè 44 anni
che so’ qui al ristorante”
“…”
“Senta se la vuole mangiare a 20 euro le penne a i’ sugo la
non stia a venire fino quassù, la si fermi pure alla sagra a Compiobbi”
“Ma babbo, aspetta facci parlare me”
“Tieni tieni, e credano di venire in campagna e mangiare
gratisse, come se le spese un ci fossero in campagna..”
La comitiva alla fine fissa per un prezzo gestibile. Tutti
contenti.
Arrivano alle nove con tutta la calma e nemmeno seduti
iniziano a scalpitare “senta avremo fretta ci po’ portare subito qualcosa”
“si certo appena vi siete accomodati..” e intanto vado in
cucina ad avvertire che hanno una certa fretta. Ed ecco Aldo alla riscossa:
“senti se gli hanno furia e sanno come fare. Qui è tutto espresso e per fare le
cose fatte bene ci vuole il su’tempo. Vai, vai in sala a dirglielo, sennò ci vò
io”
“no no glielo dico io, si si subito guarda vado ora”..col
cavolo che ci vado ma intanto lui si tranquillizza
“accidenti babbo ma tutto questo arrosto per 20 persone? Ci
mangeranno in 40 almeno..”
“da’ retta se la roba non avanza la unn’è bastata, ricordatelo”..
si volta e ritorna col viso sulla griglia e sento che aggiunge tra sé..e non mi rompere i coglioni
arriva il momento
del dolce. Mi hanno ordinato un parfait alla liquirizia con salsa alle
albicocche. Mi è venuto mondiale, poco zucchero, finale perfetto e fresco per la
bocca.
“Babbo assaggialo!”
“Ah che sbobba, un sa di nulla! D-O-L-C-E, il nome l’ha con
sé, se manca lo zucchero che dolce è?”
Babbino caro è vero che sei un oste navigato ma sei pure uno
scassaballe patentato.
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