Ero
tentata anche io di stilare la mia classifica delle 10 cose più, i 5 modi per ,
i 7 indirizzi migliori e altre superclassifica
show del caso, poi mi sono limitata a giusto un paio di cose
Quante
sono le proposte che avete in carta? Più o meno 18 distribuite uniformemente
tra antipasti, primi piatti e secondi? E allora ci sarà sempre quel tavolo che
ve le ordinerà tutte.
“Ma
che diamine sono in 6, possibile che a nessuno piaccia la stessa cosa?”
“
Perché, è forse possibile sperare nell’onda perfetta a Pinarella di Cervia?”
Ok
ho capito.
Per
prima cosa ristoratore affacciati in sala e verifica che al tavolo non sia
seduto un critico gastronomico. In tal
caso fattene una ragione, del resto è il suo lavoro assaggiare più cose, torna
in cucina e cerca di contattare il Signore prima che puoi, che te la mandi
buona!
ma
se palesemente a quel tavolo non v’è ombra di critico, c’è odore di clienti in
cerca di pizzoccheri nel Salento, e di almeno 20 utensili diversi da lavare.
Capita
alcune sere che certe pietanze non vengano ordinate. O almeno fino a che non si
siede l’ultimo tavolo. Tranquillo che questi te le chiederanno tutte. E’
matematico. E se ti era rimasta un’ultima padella pulita, se non avevi
utilizzato il robot, o se il cestello del vapore era rimasto giacente nell’armadio..
nell’ultima mezzora di lavoro non lo saranno più. E ti toccherà pulire l’affettatrice
anche stasera perché l’ultimo cliente ti ordinerà l’unico il tagliere di salumi
della giornata.
A
seguire la massima di Aldino: “gli ultimi un ci vorrebbero mai!” . E ogni tanto
mi tocca dargli pure ragione.
Ah
dimenticavo: le mezze porzioni..
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