Guai a chi crede che il cameriere sia solo un servitore, portapiatti e sparecchiatore. Il cameriere è un professionista che nel suo quotidiano esercizio per apprendere l'arte del servizio, acquisisce esperienza anche in altri campi che vanno dalla psicologia, all'antropologia alla filosofia zen.
Questo è il primo di un ciclo di post in cui si intende dimostrare quanto sopra affermato.
un giovedì sera.
Un tavolo per due. I signori hanno riservato da qualche giorno. Accanto al nome compare la nota: richiesta di tavolo in angolo. I casi sono due: o sono in amore o si nascondono. Sempre più di frequente sono entrambe le cose insieme. E qui sono due anche i risvolti possibili: se sono in amore e si nascondono, se ne andranno presto, perché hanno poco tempo a disposizione, se sono in amore e basta non se ne andranno mai da quel tavolo, neanche quando tutte le luci saranno spente e il cameriere inizierà a togliere anche i bicchieri dal loro tavolo.
In genere il cameriere preferisce la prima tipologia, evidentemente non solo per motivi di empatia.
Nozioni di Antropologia, nell'accezione studio dei modelli e classificazioni sociali.
Nota: a volte il tavolo in angolo viene destinato a clienti che hanno il cane, ma in quel caso non chiedono il tavolo appartato, dicono semplicemente: "abbiamo un cane".
I due si presentano, sono molto eleganti, troppo eleganti per una cena in trattoria. Probabilmente si frequentano da poco. Mi riferisco a quel tipo di eleganza che dopo i primi appuntamenti , adottiamo solo per i matrimoni di amici o famigliari. Spesso sono proprio gli stessi vestiti riciclati con cambio di accessorio. Lui legge a lungo la carta dei vini e ordina il vino più costoso. Non c'è dubbio sono i primi approcci.
Nozioni di Psicologia: la scienza che studia il comportamento umano in relazione all'ambiente e alle situazioni
Porto il vino in tavola, segue rito del mostrare la bottiglia, apertura e assaggio da parte di chi l'ha ordinata. Faccio per versare il vino nel bicchiere di lui nell'attesa dell'ok e lui mi ferma e mi guarda come irritato: "prima le signore" . Quasi quasi mi dà anche della cafona.
Nozioni di Filosofia zen. O meglio "Arte della manutenzione dell'autocontrollo". Non tirare la bottiglia in testa al cliente. Girare la situazione e sorridere: "ah mi scusi è la signora che assaggia!?!" e mi fingo sorpresa.
In realtà è lui che assaggia, ma non fa differenza. L'importante era non dare l'impressione di scarsa professionalità e non far apparire lui ignorante. Questi afferra, anzi abbraccia il bicchiere con la sua bella mano munita di fede. Ad oggi e in mia presenza, In Fede: infedele.
L'analisi fatta a priori non era poi così lontana dal vero. A quale dei due casi di cui sopra mi riferisco?
Brava Sabrina, numero uno!
RispondiElimina"Giovedi non cucino!"
RispondiEliminaÈ solo lunedi ma la tensione affetta l'aria come un venerdi alle 16 quando il capo comunica un briefing straordinario per le 18. O almeno credo, io per vivere faccio il posteggiatore abusivo. Per fortuna da venerdi niente lavoro o stress: io e mia moglie partiamo per le meritate ferie. All'alba. E la meta l'ha scelta lei. Speriamo non al mare, detesto la sensazione della sabbia che si insinua tra i piedi o il costume. A me non resta che prenotare il ristorante della sera precedente la partenza, l'occasione perfetta per provare quella trattoria buona di cui tanto mi parlano gli amici.
Giovedi ore 19. Esco di doccia e trovo tutti gli abiti chiusi nel set di valigie comprate dai cinesi per 9€.
"E ora che mi metto?"
"È rimasto l'abito!" mi risponde ammiccando.
"Quello del matrimonio? Ma scherzi? Mi sta preciso preciso ed è ridicolmente serioso"
"Fai come vuoi!"
Il gioco inizia a piacermi "e tu?" sussurro beffardo.
"Io metto il vestito bello usato per le nozze di Chiara"
"Ah". Game, Set, Match.
Arriviamo e siamo accolti cordialmente dalla cameriera. Mi fissa orribilmente. Maledetto abito di nozze, perché l'ho comprato?
Nel senso del matrimonio, certo.
Per fortuna avevo specificato di sistemarmi in un angolino così non mi si nota.
"Amoreeeee, ho sete!"
"Ora ordiniamo"
"Ho tanta sete"
"Tra poco torna la serva"
"Amoreeee.."
"Ovvia, finiscila con queste moine, si pare due grulli al primo appuntamento!"
Ecco la sguattera. Fissa insistentemente la mia fede al dito, l'occasione perfetta per far ingelosire mia moglie. Per fare colpo ordino il vino più caro: un barolo d'annata ad innaffiare un bel frittino. Spero ci stia bene, ma penso di si visto che la domestica non ha avuto niente da eccepire.
"Amoreeeee, ho seteee!"
"Adesso torna col vino!"
Infatti torna. Mentre si da' da fare con le operazioni di stappatura mi accorgo del monile che indossa. Molto particolare ma non etnico. Forse è il marchio distintivo della schiavitù. Boh.
Mi versa il vino. Sant'Iddio ora quell'altra riparte urlando che ha sete e mi fa scomparire.
"Prima le Signore"
"Ah, è la signora che assaggia" mi guarda tra il sorpreso ed il disorientato.
"Assaggia? Quella lo finisce con una gozzata!" vorrei urlare ridendo sonoramente ma non posso permettermi un avvocato divorzista. "Ma poi a te che cambia?" penso "è a me che poi frantuma le palle h 24".
Assaggio io alla fine. Non ha capito.
Mi domando com'è che si sente sempre dire che ipergeni laureati nelle migliori università di questo mondo e dell'altro, con competenze che spaziano dalla psicologia all'antropologia, passando per la filosofia zen si trovino poi nelle condizioni di dover svolgere lavori più semplici, magari proprio come cameriere, mentre io trovo sempre gli altri.
Questa cosa mi toglie il sonno; menomale perché tra poco parto.
Per il mare.
Al rientro ci fermeremo sicuramente di nuovo, abbiamo mangiato benissimo ed anche la donna di servizio alla fine era simpatica e gentile. Spero sia la figlia del proprietario altrimenti mi sa che presto la sostituiscono con una che ha qualche nozione di vino.
uffa il tuo racconto è più divertente del mio!
RispondiEliminaa parte sguattera..
ce la possiamo fare! :-)