Seduti
a tavola si possono fare tante cose: parlare, fare affari, fare l amore,
mangiare bene, mangiare male, semplicemente mangiare, talvolta divertirsi
mangiando. E quando questo succede, tipo all’Imbuto a Lucca, ridono per primi gli occhi, poi ridono le
guance, e pure lo stomaco. È un ridere incredulo, che tanto è il guazzabuglio
del palato, scompigliato da un guazzetto
di sensazioni inedite.
E
si diverte parecchio anche lo chef a lasciarti a bocca aperta, quando torna al
tavolo e ti svela l’ingrediente che tu manco per miracolo avresti azzeccato.
“zuppetta di alghe e ravioli che sono..ravioli punto. Una ricetta mari e monti”
lancia l’amo e se ne va. Poi ritorna “ravioli di fagiolini, santoreggia e mirtilli”, capendo che ci potremmo perdere
per le montagne boscose alla ricerca dell’ingrediente.
“Qui
abbiamo anatra, salsa al whisky torbato e cedro candito”. Ed è quel piatto che
mentre te lo racconta ti ha già convinto, sai già che ti piacerà. Batto le mani
come i bambini quando sono emozionati. Poi lo chef mi guarda e aggiunge: “è
anatra, anatra bollita”. E mi si gela il sangue. Lo chef è matto.
anatra bollita salsa al whisky torbato e cedro candito
Se
non fosse stato super Tomei gli avrei chiesto
dimmi che sostanza usi e passami il contatto, perché mi sono persa
l’anatra lessa per 40 anni.
“questa
invece è salsa mou” dice lo chef “ non vi dico altro”. Nella salsa insistono
delle fettine dalla consistenza di una frattaglia. Ma figurati, vabbè dai sto
delirando. Provo a ipotizzare fegato così a caso, quasi per scherzo, tanto è il
mio stato confusionale in questa giostra di sapori, che mi gira la testa. Poi
svela: “ È rognone”. Signori, quest’uomo ha sposato il rognone alla griglia con la salsa panna
e caramello. Ora dico io, l’idea sarà partita dal rognone o dal mou? E poi mi
dico ancora, ma che differenza può fare?
In condizioni normali all’uomo medio
verrebbe da pensare che il mou sta al rognone come la simpatia sta a
J-Ax, poi lo assaggi e sei senza parole. Stupefacente. Ed è un modo di stupefacersi senza usare alcuna sostanze
illegale.
rognone alla griglia e salsa mou
All’Imbuto
non puoi scegliere dalla carta, mi ha detto qualcuno quasi contrariato. È lo
chef che sceglie per te. Che scelga pure
lui per me tutta la vita e non mi annoierò. Detto alla fiorentina: ma dicché si parla?
Sei
arrivato in via della (equazione) Fratta, quella con la doppia incognita: sopra
e sotto la frazione. Non sai cosa ti verrà servito, ma anche se tu lo sapessi
l’incognita resterebbe. E tu cerchi una carta per rassicurarti: so cosa ho
scelto, mi arriverà quello che mi aspetto. In teoria potresti crederti abile da
scegliere le uova strapazzate, ma sopra troverai l’incognita di un cuore di
manzo grattugiato e sotto l’incognita saranno chioccioline di mare. Potrai ordinare la pizza di grano arso e
mangerai, senza saperlo, del coniglio crudo, probabilmente per la prima volta
nella tua vita. Sempre convinto di voler scegliere?
Il
mio consiglio è fatti guidare, chiudi gli occhi e fidati, almeno per una volta,
almeno a tavola con Tomei. Divertimento assicurato.
L'IMBUTO
via della Fratta 36, Lucca
www.limbuto.it
L'IMBUTO
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