Racconti in nuce. Storie di vite e di risvegli quotidiani.
Si intitola così il libro del Prof. Leonardo Romanelli, edito da Mauro Pagliai. Racconti brevi che parlano di colazioni. Buffi e divertenti, a tratti teneri, che rivelano un romanticismo latente del professore, che in queste pagine si esprime il più delle volte per delle patate che sfrigolano in padella con la pancetta, della cioccolata al rum o del gorgonzola a metà notte.
Io che appartengo al gruppo dei "se faccio colazione con mia moglie chiedo il divorzio", mi trovo a scrivere la prefazione di un libro dedicato proprio alle colazioni. Nel mio modo strampalato ho cercato di articolare un discorso.
Chiaro che l'idea era quella di invogliarvi a comprarlo questo libro..
Prefazione
Le cose più importanti succedono a colazione.
A colazione a me piace stare da
sola. O meglio, sono abituata così. Mi fa fatica parlare, ascoltare o pensare;
ho solo voglia di caffè subito.
Aspettami che si fa colazione insieme è una di quelle proposte che
mi mettono subito di traverso.
Caso vuole che mi venga chiesta
la prefazione a un libro di racconti sulla colazione, prime colazioni quasi
sempre a due, che rivelano la bellezza di un caffè condiviso, o la sorpresa di
essere svegliati all’alba dal
profumo di una tazza di karkadé e fettine di mela ricoperte di zucchero e
limone. Brevi storie in cui, guarda caso, tutte le cose più interessanti, gli
incontri che ti cambiano la giornata, se non addirittura la vita intera,
succedono a colazione. Ed è stato leggendo queste pagine che ho capito molte
più cose della mia vita, soprattutto quelle che non sono successe.
Poi il pensiero è andato subito a
quei poveri diavoli che la colazione la saltano. Ecco, quelli stanno peggio di
me, mi sono detta, ma non è servito a consolarmi. Tuttavia, da quando ho letto
queste pagine, cerco di essere meno scorbutica la mattina e accettare un
cappuccino se me lo offrono anche a
costo di posticipare di un poco la colazione. E se un libro in qualche modo ti
cambia, vuol dire che è un buon libro.
Si è soliti dire che la colazione
è il pasto più importante della giornata; leggete queste pagine e vi toglierete
ogni dubbio in proposito se ancora ne avete. E senza alcun riferimento da parte
dell’autore a aspetti nutrizionali o calorici. E se è
vero che la colazione interrompe il periodo di digiuno più lungo, quello della
notte, ed è per questo necessaria, in queste pagine spesso va ad interrompere
un digiuno inteso in senso molto più ampio: di emozioni, di sorrisi, di sesso,
di buonumore.
Una serie di colazioni dei campioni,
campioni della normalità, delle persone comuni che ogni giorno si alzano. E i
campioni fanno di rado colazione coi cereali, o col pane e nutella, almeno in
queste pagine.
Leonardo racconta un po’ tutti noi: l’operaio del macello, il
signore in pensione, il giovane che rientra la mattina dalla discoteca, il
pasticcere nel suo laboratorio, il tassista, la maestra, ma ci catapulta in
situazioni originali. Regala a noi
una colazione inaspettata, e la giornata prende una piega diversa. E finisce
che i campioni sono sempre felici dopo aver fatto colazione, anche dopo una
notte insonne passata a rigirarsi nel letto. Perché un caffè rovesciato sulla
camicia bianca pulita, mentre sei sull'autobus,
in queste righe va sfociare in un amore piuttosto che in una scazzottata
mattutina. Dovremmo tenerlo a mente. Potrebbe sembrare roba da Mulino Bianco,
ma non lo è. Non c’è nessun intento di sfottere, credetemi, neanche in
Dopo il Cinema, quando lui sveglia
lei dopo aver cucinato del riso con pollo, peperoni e mandorle e lei lo
accarezza con amore, lo guarda negli occhi e gli ricorda di essere allergica
alla frutta secca, anziché tirargli una ciabatta in fronte.
È una felicità non falsa né
esagerata, è più quella delle piccole cose quotidiane alle quali non si presta
attenzione, presi come siamo dalla fretta mattutina o dalla miriade di cose che
si fanno controvoglia già dall'inizio
della giornata, che di solito parte male col trillo di una sveglia. E se
accade, come alla ragazza del racconto, che la sveglia non suona, e lei si veste di corsa, probabilmente
imprecando a mente, visto che nel testo non compaiono espressioni colorite e
riferimenti a Santi o parenti, è bene ricordare che si può essere in ritardo e
incavolati neri o si può semplicemente avvertire di essere in ritardo e
rilassarsi. E soprattutto evitare di prendersela con quel povero uomo in
pigiama e spettinato, che ha cercato di prepararvi il caffè per farvi
risparmiare tempo. Sembra fantascienza, ma a leggere di queste situazioni che
sono capitate a ciascuno di noi, ci si rende conto quanto, a volte, può essere
ridicolo un comportamento o esagerata una reazione.
Leonardo strizza l’occhio a queste situazioni,
provando a offrire al lettore una colazione alternativa. E che buongiorno sia
per tutti!
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