sabato 13 ottobre 2012

PERFECT DAY

Una splendida giornata, stravissuta straviziata senza tregua..
Sottotitolo: la giornata in cui il padre di vulcani attivi mi disse “che buona la tua focaccia”.

Ho la tremarella, quella che non mi prendeva da un bel po’, quella sana che mi fa sentire su di giri a mille. Spero di non rovesciare i piatti col collo di pollo ripieno e i fagioli zolfini..
Sabri mantieni la calma! mi ripeto mentre armeggio in questa piccola cucina.
Sembra facile, di là in salotto siede il gotha dell’alta ristorazione, ci son più stelle che in una galassia, tutti seduti al tavolo apparecchiato a festa, con tovaglia a fiori  e col servizio di porcellana della domenica.
E per questo desinare fiorentino oltremodo casalingo qualcuno di loro s’affaccenda a mescere la minestra di riso e lampredotto servita nella zuppiera, qualcun altro s’adopera a radunare i piatti sporchi e c’è pure chi si alza per chiedere il bis del mio peposo.
Such a perfect day.
Li osservo, sono belli e beati e fanno la scarpetta nel piatto.
Sto sognando? Signore ti prego fa che non mi svegli proprio ora, almeno fino a che non ho assaggiato quel Ployez-Jaquemart e quel Paul Goerg che fanno bella mostra di sé al centro del tavolo. E senti, visto che c’è pure una magnum di Ornellaia del 1998, non è che puoi aspettare che abbia assaggiato pure quella?
Intanto approfitto della distrazione dei commensali concentrati sul cibreo per afferrare un goccetto del Giorgio Primo, non si sa mai..
Ah che giornata, ho già dimenticato la notte quasi insonne per l’emozione, la bruciatura alla mano e pure la mancata messa in piega. Alla manicure però non ho voluto rinunciare..

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