Pomeriggio, divano, due amiche, conversazione tra donne.
-la vuoi una birretta fresca?
-no per carità mi fa gonfiare la pancia, che come vedi non
ha bisogno di gonfiarsi ancora..
-ma fammi il favore..e poi un lieve gonfiore da MOA quale
conseguenza di forte piacere palatale è cosa tollerabile per me..
-accidenti Sabri, ma ti manca proprio del tutto il cromosoma
X, non può non importarti della triade celeste: pancia, tette e Q
-non è che non me ne curo, è che ho altre preoccupazione
diciamo..
Guardo la mia amica, è quella del cuore e mi fa tenerezza la
sua espressione contrariata. È alta e lievemente in carne, quella rotondità
appena abbozzata che rende una donna verace, bella. Mai mi verrebbe in mente di
suggerirle una dieta, non ne ha bisogno, e lo penso davvero. Lei invece sta in
fissa con le diete e le calorie e non perde occasione per incriminare i suoi
fianchi appena prominenti e l’accenno di pancetta che vede solo lei.
Scartabellando D di Repubblica della scorsa settimana mi
sono imbattuta in un articolo sul Fat talk: “conversazioni ossessive e sempre uguali tra amiche o donne in
genere, sul proprio corpo..” e sul suo bello straterello di grasso. Conversazioni
del tipo: “guarda come sono grassa, oh mio Dio ho mangiato tantissimo!”; “no ma
che dici tu sei uno stecchino, io invece..”
L’articolo prosegue: “un botta e risposta immutabile, un
minuetto rigoroso che si ripete in fotocopia al di là dei paesi, lingue, età,
grado di istruzione (..). In America lo chiamano fat talk, e pare praticarlo il
93% delle universitarie: è un allarme sociale, anticamera e sintomo dei
disturbi dell’alimentazione”.
-lo sai che secondo un articolo tu saresti ammalata di fat
talking? E io che ti sto ad ascoltare mentre ti lagni del grasso che non hai
sono un soggetto fortemente a rischio..
-chi tu? mhm..
-anzi ad essere precisi tu saresti una Serial Dieter: per la
precisione colei che esce da una dieta per iniziarne subito un’altra. E
naturalmente senza perdere un etto
-una serial cosa? Ommadonna così mi metti paura e poi lo sai
che le mie diete sono sempre all’acqua di rose, insomma cerco solo di stare un
po’ attenta. A proposito la settimana scorsa ho iniziato quella nuova dieta, la
Zona di Barry Sears
-capisco, nel senso che se in zona c’è una buona
pasticceria, la tua dieta si adegua?
-più o meno..lo vedi che non sono malata?
-la vuoi una fetta di Tatin alle pesche?
-no non posso..ok ma una fetta piccola..ecco l’ho
spolverata, ma c’era tanto burro?
-no tranquilla, solo tre etti nella brisée
-e chissà quanto zucchero!
-eddai non tanto
-si ma poi..
-ma figurati..
-è tutto grasso che incamero.
-smettila
(..)
-malattia?
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