Pare che anche le attrezzature del ristorante avvertano lo
scorrere delle stagioni. In estate credo che anch’esse siano pervase da un
irrefrenabile voglia di vacanza, che si manifesta sempre più potente e
incontrollata a partire dal giovedì e raggiunge il suo picco massimo al venerdì
pomeriggio.
È naturale che i frigoriferi, essendo chiamati a lavorare
più del solito manifestino insofferenze continue, svenimenti, caldane, che rendono
il frigorista la merce più ambita dal ristoratore da giugno a settembre. L’uomo
del freddo è il più desiderato, il più cercato e si concede come un divo in
passerella, sostituisce la ventola, fa un’iniezione di freon, torna il fresco e ti
ghiaccia il sorriso con la parcella.
Questa settimana oltre al consueto disturbino da frigo ho
osservato cedimenti alla lavastoviglie e perfino allo sportello del forno,
rispettivamente giovedì e venerdì.
Consapevole che la chiamata al tecnico costa più d’una
conversazione al 144, (sono circa 40 euro di scatto alla risposta, più il
coefficiente correttivo della riparazione effettuata il sabato), mi son decisa
a metter mano alla cassetta degli attrezzi. E con una certa soddisfazione ho
constatato che mani fini di donna, precise e ordinate arrivano in punti in cui
solo mani esperte di anni di riparazioni riescono ad arrivare. Ho scoperto le
virtù del silicone non in forma di protesi ma in tubetto, e che l’acetone che
normalmente uso per le unghie serve a sciogliere le sbavature del silicone su
piastrelle e altri materiali. Ok, m’ha sciolto pure lo smalto rosa pallido,
colore tristemente imposto per mani che operano in pubblico esercizio e ha
diffuso un odore di salone di bellezza un po' in tutta la cucina. Quasi a
rimarcare quella faccenda degli chef che si sentono primedonne; ma nel mio caso
niente di più lontano da tutto ciò..
Che donna!!,
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