Ci siamo conosciute al Vinitaly (e
dove se non là), esattamente allo stand dei colli piacentini.
Lei dipingeva e io bevevo ortrugo
spumantizzato ingozzandomi di culatello e coppa e la guardavo mentre imprimeva
pennellate lente e precise di un viola quasi blu.
Dipingeva foglie col Gutturnio,
lo stesso vino col quale iniziò nel 2006 la sua avventura dei Vinarelli.
Si perché Maurizia il vino mica
se lo beve come fan tutti.., Lei ci dipinge. E dopo, solo dopo lo assaggia. Non
posso fare a meno di domandarle se davanti a un grande vino prevale in lei la
voglia di “seccarlo” o di essiccarlo su tela: “Le due cose vanno di pari passo,
la curiosità del sapore e la curiosità del colore”. Ecco perché non diventerò
mai un’artista: il talento non è la sola cosa che mi manca..anche se vuoi mettere il fascino di esporre un dipinto con pennellate di cabernet e dire agli amici: questo è Chateau Margaux dell'82..
Oltre 200 le tipologie di vino
che ha provato fino ad oggi, arrivando ad usarne fino a 30 per uno stesso
dipinto. Ha una vera e propria passione per il Gutturnio, il Lambrusco, il
Teroldego e l’Amarone: in qualità di toscanaccia mi sorprendo e abbozzo un
sorrisino sarcastico sul fatto che non c’è traccia di sangiovese nell’olimpo
dei vini più quotati per i Vinarelli.
Per dipingere usa vino
concentrato il che mi ha valso il domandone da 100 punti: “per concentrarlo usi
il rotavapor?”
“Ma figurati! In inverno uso il
termosifone e d’estate il sole: espongo il vino ai suoi raggi e lascio a lui il
compito di concentrarlo..è bello pensare che in quello che mi rimane del vino
c’è tutta la forza del sole!!”
e io mi sono sentita una perfetta
cogliona con quella storia del rotavapor..
Il sogno di Maurizia di dipingere
frutta, verdura, fiori, erbe con i loro stessi pigmenti si sta avverando: “il
procedimento è un po’ più complicato della pittura con il vino; la preparazione
è più lunga, i colori sono più delicati….ma il risultato mi soddisfa…giro per
il giardino raccogliendo petali e foglie e, dopo l’estrazione del colore, resto
estasiata davanti a ciò che ottengo: un tenue azzurro delle campanule, un
verde/giallo dalla ruta ed un rosa carico del geranio”.
Ho un fremito, il pensiero va
dritto a Plasson, il pittore che in Oceano Mare dipingeva il mare con l’acqua
di mare..ed è un pensiero che dà i brividi (cit.)
i colori ottenuti dalle linfe di fiori e ortaggi
Grazie Sabrina!!!a quando il prossimo incontro????
RispondiEliminaMaurizia, voglio vederti dipingere un Palio di Siena con i vinarelli.
RispondiEliminaandrea questa è proprio una grande idea.
RispondiEliminamagari!!!!....Andrea,Stefania,Sabrina....attiviamoci,studiamo..come ci si può riuscire...anche se non sono senese ne sarei molto fiera....!!!!
RispondiEliminaEssere non senese non significa niente in quanto i due pali annuali sono dipinti il primo da un'artista senese, il secondo da un'artista esterno alla città.
RispondiEliminaNel Palio sono raffigurati dei punti fissi quali la madonna, i cavalli, i simboli delle contrade che corrono, poi sta all'estro dell'artista.
Io fossi in te maurizia inizierei a pensare la cosa, a realizzare un bozzetto e poi proporlo...... credo all'assessore con delega al Palio.
Se vuoi ti metto in contatto con Vita, un'amica snese che ha già dipinto un Palio e può sicuramente dirti più cose di me.
CIAO ANDREA,HO VISTO SOLO OGGI LA TUA RISPOSTA!!VOLENTIERI GRAZIE!!!
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