martedì 13 maggio 2014

COLPA D'ALFREDO

Si sa, è colpa d'Alfredo, sempre. Alfredo è quello che si becca tutte le colpe che non ce la fanno a perire fanciulle. Le colpe altrui chiaramente.
Ma non si pensi ch'egli sia senza macchia. Pure lui ha la sua colpa, e non mi riferisco all'aver sciupato tutte le buone occasioni del giovane Vasco evidentemente imbranato con le ragazze. No, molto peggio. Sua è la responsabilità delle fettuccine, quelle famigerate fettuccine all'Alfredo simbolo del cibo italiano all'estero e a me così sconosciute. L'ultima conferma ieri sera, da parte di un turista di Boston e di uno tailandese che mi hanno chiesto dove in Firenze potevano assaggiare le vere tagliatelle all'Alfredo.
Eh! a sapello ve lo direi- ho pensato. E ho cercato di evitare la figura dell'ignorante e ciuca fingendomi straniera anch'io: spagnola.
Nella canzone di Vasco, Alfredo è un negrone trapiantato nel modenese che tutte le sere ne porta a casa una diversa, chissà che cosa gli racconta..si chiede ancora il Blasco. Può darsi che invece di parlare spacchi due uova in un paio di etti di farina e magari aggiunga un cucchiaio di olio, tiri una sfoglia emiliana fine al velo, massaggiata con la mano di quell'africano che non parla neanche bene l'italiano. E poi taglia al coltello due morbide tagliatelle lunghe e tenaci come nastri per legare mani e piedi, e da buon scapolo col frigo vuoto le salta con ciò che ha: burro e parmigiano delle vacche rosse e battezza il tutto col suo nome. Così si fa capire bene quando vuole..
E invece la googlata mi distrugge il film che c'ho in testa: Alfredo è un romano di Roma classe inizi 1900 proprietario di un ristorante in via della Scrofa. Niente negrone dalle fattezze leggendarie, piuttosto una faccia alla Totò, ma più antipatica, da uomo della capitale, baffetto folcloristico arricciato, che ride gaudente mostrando delle fettuccine. E in più mescola il parmigiano col pecorino romano, ma non lo dice.
Per me tagliatella batte fettuccina. Non c'è storia.

1 commento:

  1. LA STORIA DI ALFREDO DI LELIO E DELLE SUE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” NOTE IN TUTTO IL MONDO – LA TRADIZIONE FAMILIARE CONTINUA PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” DI PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA
    Con riferimento al Vostro articolo, che cita mio nonno Alfredo Di Lelio, creatore delle “fettuccine all’Alfredo”, ho il piacere di raccontarVi in breve la sua storia.
    Alfredo Di Lelio aprì il ristorante “Alfredo” nel 1914 in un locale nel centro di Roma, dopo aver lasciato il suo primo ristorante condotto con la madre Angelina a Piazza Rosa in cui furono inventate nel 1908 le note “fettuccine” dedicate da Alfredo a sua moglie Ines in dolce attesa di mio padre Armando (Piazza Rosa è scomparsa nel 1910 a seguito della costruzione della Galleria Colonna/Sordi).
    Nel 1943, durante la guerra, Di Lelio cedette detto locale a terzi estranei alla sua famiglia.
    Nel 1950 Alfredo Di Lelio decise di riaprire con il figlio Armando il suo ristorante a Piazza Augusto Imperatore n.30 “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma), alla cui fama nel mondo ha fortemente contribuito mio fratello Alfredo e che oggi è mia cura gestire (cfr. il sito web di “Il Vero Alfredo”).
    Le fettuccine sono servite con le famose “posate d’oro” (forchetta e cucchiaio d’oro) regalate nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità). E’ da allora che le “fettuccine all’Alfredo” cominciarono a diventare famose negli Stati Uniti e poi in altri Paesi del mondo.
    Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma non appartengono alla nostra famiglia.
    Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza – sezione Attività Storiche di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.

    Cordiali saluti
    Ines Di Lelio

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