mercoledì 18 maggio 2016

SATURDAY MARATHON: RECOVERY TIPS&DRINKS

“Passo a prenderti al negozio quando chiudi, così prima di andare ci facciamo un gin tonic”.
“Dai sbrighiamoci l’Aurora è già in piazza Beccaria che ci aspetta”.
“Ma tu la vedi?”
“ No, eppure dice che era già qui ad aspettarci”
All’angolo c’è una tipa ferma, ma da lontano pare troppo in tiro per essere..
 l’Aurora!!! Noooo è proprio lei!! Tra tacco e plateau c’avrà 20 cm di artiglieria ai piedi, ha ankle boots più alti delle mie mary jane con cinturino, che altrimenti le perdo. Quei centimetri però servirebbero più a me che a lei. Parecchio di più.
Siamo incredule, raro vederla così agghindata
“Ehi guarda come ondeggia coi fianchi!”
“Sta ritta pe’ l’appunto tu vorrai dire, però guarda che gamba slanciata, serata topografica eh?”
“Secondo te ci arriva in Santo Spirito con quegli arnesi? Dipende da quante soste facciamo prima..”
Eh già il problema delle soste lungo il percorso è sempre annoso il sabato. E il problema non è certo la sosta della macchina in centro. Mi costringono a un parcheggio talmente ignorante che mi varrebbe una congrua pensione all’INPS se solo chiedessi l’invalidità mentale
“Ehi ciao come stai?!! Ragazze guardate chi c’è!!” l’Aurora si sbraccia a salutare un tipo con un occhio gonfio. Neanche 50 metri a piedi e già la prima sosta che tradotto vuol dire la prima bevuta, anzi la seconda se si considera il gin tonificante.
“Cosa? state andando a fare un aperitivo a quest’ora? Ma sono già passate le nove..” esclama il tipo sfottendoci
“Sai coi tacchi camminiamo piano..”
E inizia col dire che a quest’ora in quel posto là avranno già finito il buffet, in quell’altro non troveremo posto e da Mario il sabato ci sono solo ragazzini.
Oh ma chi è questo, il vice di Dio che sa tutto e ci predice la serata?
“Ragazzini?” O che siamo le grannies col tremito alle mani e gli occhiali con la catenella che sennò un si trovano se un ci si legano al collo? “Via andiamo, che tra un po’ da Mario arrivano i genitori  a portarsi a casa i ragazzini” sbotto. Scoliamo il Camossi brut offerto dall’inviato del Signore, che gli vale qualche punto in simpatia, ma sempre pochi per via dei ragazzini.
Il percorso che ci conduce verso Santo Spirito è lungo e irto di avversità. Il problema è che se uno nasce con tare fisiche e si sforza di stare ad altezza uomo, attraverso una crescita artificiale fatta di tacchi, zeppe e carrarmati, rischia la vita ogni volta che cammina per le viuzze del centro. E  di tutto questo Dio se ne frega, la scienza se ne frega, e pure il comune di Firenze se ne frega.
E poi mi dicono che sono nervosa.
La maratona sabatina prosegue, con sosta al punto di ristoro 3.

“Dai sediamoci ai tavoli fuori perché abbiamo i tacchi”. Si lo so che ve lo state domandando; me lo sono domandato anche io. Poi ho pensato che mi andava bene così… ubriaco canta amore alle persiane. Senza senso, ma con i tacchi.
La Marta sfoglia la carta dei vini, “hanno un sacco di vecchie annate, dai vi va qualcosa degli anni 70?”
“direi di no, bastiamo già noi di quell’epoca.. restiamo nel terzo millennio almeno stasera”.
“Parli di vini o di ragazzini?”
Stronze.
Mi criticano, “una bottiglia senza neanche un po’ di fondo?.. ma che bere eh?”
Ma il giovin barbaresco si rivela una bella bevuta, condivisa fino all’ultimo goccio, senza fondata.
La serata non è ancora finita..ci attende il secret bar. Punto di ristoro 4. Sempre che ci s’arrivi.
L'anello della maratona si considera concluso al ritrovo della macchina. L'arrivo è in salita.



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