mercoledì 7 marzo 2012

SE METTI PREMIUM E HERES NELLO STESSO GIORNO..

..la sfida è aperta. O si va dall’uno o si va dall’altro, oppure si va la mattina dal primo e il pomeriggio dal secondo. Poi si va di filata a letto imbottiti di analgesici. Così ho fatto e così è stato.
I due super quotati distributori di vino e affini, si sono sfidati a suon di nomi (e vini) da paura.
Nel corso della giornata, assai faticosa per le mie gengive e per lo smalto dei denti, una super giuria composta da me, myself and I ha premiato alcuni vini (ma per lo più vignaioli) sia dell’uno che dell’altro wine seller. Qui un breve riassunto.
Premio Alto Adige: se lo aggiudica Kofererhof a tavolino, non perché c’ho piena la cantina del suo kerner, ma per il semplice fatto che dopo aver sgomitato a lungo per raggiungere quel bel giovanotto che è Manni Nossing, il suo kerner era finito e quando come sopra mi sono trovata face to face con “Herr” Falkenstein, lui aveva finito il riesling.

Premio Etna: se lo accaparra Tenuta delle Terre Nere. Mi piacciono le etichette, mi piace la scelta della borgognotta e soprattutto mi piace il sottile e balsamico Santo Spirito 2008. A dirla tutta Benanti se l’è giocata alla grande (sebbene il mio primo incontro con il Rosso di Vergella, qualche settimana avanti, non sia stato dei migliori per colpa di una leggera rifermentazione). Ma  il Serra della Contessa 2006 è roba da far girare la testa e il pensiero di quelle vigne di 110 anni dà i brividi..

Approdando in zona Chianti Classico, mi trovo persa nel decretare un vincitore, se a giocarsela sono Barberino VE con Isole e Olena, Gaiole con San Giusto a Rentennano e Radda con Montevertine. Certo è che il clima chiantigiano non giova soltanto alle viti, ma pure/soprattutto ai viticoltori, lo dimostrano l’ironico e aitante  Martino Manetti, il fascinoso e abbronzantissimo Luca Martini di Cigala e l’affabile e aggraziato Paolo de Marchi, gentile e disponibile pure con una perfetta sconosciuta come la sottoscritta.
E allora anziché assegnare il premio chianti classico, opto per il  premio gallo nero, che si aggiudica il Martini di Cigala: l’occhio verde su ricciolo scuro vince, stravince su tutti i gallo nero su sfondo oro. Leggi dell’estetica. Datemi torto se ci riuscite..

Ho distribuito molti altri premi nel corso della giornata (sentendomi un po’ dea bendata un po’ dea ubriaca). Simpatia e prezzo per il Caburnio di Tenute Monteti, premio “la mia prima volta” al Caberlot (mi ci sono fiondata prima che finisse, per non restare con un palmo di naso come le altre volte..), premio resistenza ai due amici che hanno fronteggiato l’assalto degli assetati al banco della Borgogna e premio a miss BB per essersi sgamata il servizio… anche se mescere Gevrey-Chambertin in compagnia del sig. Santini sarebbe stato tutt’altro che spiacevole, o almeno credo ;-) 

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