mercoledì 5 novembre 2014

SOLE E VENTO



Quello con Sole e Vento è stato un incontro strano, di quelli che non ti aspetti e che capitano di lunedì, il giorno più sfigato, quando esci di casa con i calzettoni a cuoricini, pensando tanto chi vuoi che incontri?
Se ti va bene, ma davvero bene, incontri uno zibibbo pantesco vinificato secco, in compagnia d'un trenta per cento di Grillo siculo del trapanese. E con lo zibibbo-grillo Sole e Vento ti diverti. Il moscato alessandrino in versione secca è per me novità rivelatoria. E' lui, e si riconosce bene per gli agrumi, il fior d'arancio, la frutta candita: cedro come piovesse. E se l'acidità non è certo tagliente chissene, c'è tanto di quel sale del Mediterraneo..
E il Grillo? C'è pure lui, solo che arriva dopo il principe D'Alessandria, graziandoci con la sua tipica chiusura ammondorlata.
Del resto Marco De Bartoli, il “restauratore del Marsala”, non ha bisogno di presentazioni.
Il Sole e Vento 2013 nel quale mi son felicemente imbattuta è figlio dei figli del Signor Marco, i tre fratelli depositari dell'eredità del grande padre, che ha messo a nudo i mille volti del grillo.



La foto emblematica mostra bicchiere vuoto. Quando ho pensato bene di immortalare scena il vino l'avevo già seccato. Sul colore perciò fidatevi: brillava come un sole del tardo pomeriggio.

14 euro. Cosa mi ci compro io con 14 euro?

un buon smalto long lasting, forse un paio di collant glam per l'inverno, una pizza mediocre con birretta piccola alla spina, trangugiata in solitario prima di rientrare a casa col frigo vuoto. Poco altro. Questi son stati i 14 euro meglio investiti degli ultimi mesi.

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