domenica 15 febbraio 2015

SAN VALENTINO AL RISTORANTE


L'amore nelle sue mille espressioni sedute al tavolo. 
Che non vi venga in mente di pensare che questo posto fa buca, perché la trattoria sta in cima a un cocuzzolo. Questo il mio san Valentino:
al tavolo da 6 le signore coi mariti sfoggiano pellicce. In tutto ordinano un quarto di litro di vino della casa, non basta neanche per avvinare tutti e sei i bicchieri.Mi viene già l'orticaria. Vanno con le ordinazioni: vorrei delle tagliatelle, ma proprio due fili, per me i ravioli ma un paio di numero, per assaggiare, e giù così fino al dolce: guardi appena una fettina, una strisciolina. Però richiedono il pane almeno due volte. Siccome sono convinta che non si possa andare in giro a fare ste figure, in questo caso ho applicato l’odiosa formula da piè di pagina di certi menu: “le mezze porzioni si pagano per intero”. E non mi sono vergognata neanche un po'.
Una coppia sulla sessantina, si avvicina all’uscita per pagare. Mentro digito i tasti sulla cassa vedo che lui l’abbraccia e le bacia i capelli dicendole”bocciolo di rosa”. Lei imbarazzata e forse poco avvezza ai di lui complimenti, mi guarda e le scappa un “o come ll’è grullo!”. Romanticismo chi era costui? D’accordo si è manifestato goffo, ma conta il pensiero, Almeno così si dice.
Per questa sera di San Valentino abbiamo anche un tavolo da tre. Un uomo e due dame. Altro che figura del salame..E’ pur vero che Valentino è un giorno come un altro, ma secondo me sono stati l’argomento di conversazione di molti dei commensali ieri sera.
E poi ci sono anche loro due, innamorati, sguardi persi uno nell’altra, i fiori fatti trovare sul tavolo. Quadretto alla Negretti, appena appena stucchevole, in barba a tutti quelli che “No, San Valentino no grazie” oppure “io quel giorno non esco” e altre minchiate simili.

Ogni giorno è buono, ogni occasione è valida per ricordarlo e celebrarlo questo sfottuto amore latitante. Anche nelle maniere originali di cui sopra.

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