martedì 1 marzo 2016

CALABRIFORNICATION


Mi ha accarezzato i capelli e il mio cuore ha martellato così forte che ho pensato: se mi bacia muoio. (Benni, Margherita Dolcevita)


E’ cotta a puntino. Ha gli occhi a triglia e il cervello resettato.
Colpa di un uomo tutto d’un pezzo, da Roccella Jonica con ardore, risalì la penisola per studiare economia a Firenze. Attualmente responsabile per l’estero di una nota ditta di saponi.
“ragazze voi non potete capire..”. Auguro l’estinzione rapida a tutti coloro che esordiscono con questa frase, eccetto l’Aurora, perché senza di lei non sarebbe lo stesso, la telefonata, il pianto, le risa, la testa sulla spalla, l’abbraccio della mia amica.
“ragazze lui è un uomo solido, proprio quello di cui avevo bisogno in questo momento”.
guardo la Marta in cerca di comprensione, non avevo mai visto l’Aurora ridotta così.
“Sabri che ti devo dire: ogni momento è quello giusto se l’appoggio è robusto” commenta la Marta seriamente, con profonda convinzione. E’ incredibile come la birra la renda lucida e capace di tali verità. Credo che ne ordinerò una anche io. Ma stiamo aspettando la bistecca..
E tutte stiamo anche aspettando trepidanti che Giorgio arrivi. Viene a prendere l’Aurora dopo cena.
Nel frattempo ci servono una bistecca mozzafiato, di quelle che solo l’odore ti toglie il fiato. Succosa  e tiepida, tenera come il burro. Nessun litigio per il filetto, abbiamo imparato qualcosa dai dai, ma c’è lotta per l’osso e per la punta piena di grasso saporito. Una macinata di sale e niente più. Non ha bisogno di altro questa ciccia buona, se non di svariate fette di pane per ramazzare il sughetto buono sul piatto.
La gola salverà il mondo e lo renderà un posto migliore, di certo più gustoso. Potrei raccontare mille cose di me o su di noi 3 amiche insieme, ma oltre la metà di queste si sono svolte intorno a un tavolo. Apparecchiato.
Ecco Giorgio.
 In effetti me l’ero immaginato un po’ diverso, più simile a Martufello. Invece è parecchio meglio. Giuro. Hai visto l’Aurora.. L'uomo d'onore porta con se una scia di profumo che ricorda quello del bagnoschiuma pino silvestre. All’Aurora gli piace il balsamico non c’è che dire. Mi astengo da qualunque commento, visto che non rimorchio neanche quelli che il dopobarba è aqua velva. E prima era Azzarò.

L’Aurora sprizza gioiatauro da tutti i pori, lui la guarda, le rimette la ciocca dei capelli dietro l’orecchio e le chiede come è andata la cena. L’accento tradisce le sue origini di lagane e ciceri e cipolla di Tropea, ma non guasta.  Aggiungi ‘nduja e peperoncino e dream a calabrifornication.

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