martedì 13 febbraio 2024

Odio fare la spesa al supermercato



Ma finisco sempre per andarci. Mi sembra la spesa più veloce e c’è il parcheggio. Ma questo non  rende certo l’esperienza più agevole, almeno per me.

Prima di tutto la lista della spesa: al supermercato diventa necessaria, non si va senza il foglietto di “cosa manca in casa”, appeso con la calamita al frigorifero e compilato metodicamente mano a mano che le cose finiscono. Mentre ad andare per negozi la lista è quasi inutile: se devo andare dal fornaio so che devo comprare il pane, se mi devo fermare dal macellaio non ho bisogno di scrivere nella lista: carne. Siccome io sto alla metodica quanto uno stitico sta alla regolarità intestinale, la lista la compilo all’ultimo momento, prima di uscire di casa, alla rinfusa tipo: latte, cavolo, shampoo, biscotti, detersivo, pesche, calamari e così via. Questo mi costringe a scorrazzare su e giù per le corsie, su e giù dalla scala mobile e talvolta ripasso dal via anche tre volte. Succede molto spesso che dimentichi la lista sul tavolo di casa, dopo aver infilato in borsa le chiavi..

Vabbé questi son dettagli

La questione frutta e verdura all’ingresso e detersivi, turbine idroelettriche e incudini di ferro a fine giro, che serve a fare marmellate e puré direttamente nel carrello, forse incentiva l’acquisto di barattoli in vetro o maxi rotoli di scottex, non mi pongo più la questione. Però a me già mi indispone fin dall’inizio, perciò non può che peggiorare.

Ma il mio vero cruccio è l’altezza degli scaffali: esagerata per quella fetta di popolazione che come me raggiunge a stento il metro e mezzo. E poi si dà il caso che i prodotti che mi interessano stanno sempre in cima e mi tocca chiedere a qualcuno che passa per di lì “scusi mi potrebbe prendere quello shampoo, sa io non ci arrivo”.

Meno male che gli assorbenti stanno ai ripiani più bassi..

Un altro piccolo problemino mio è col carrello. Siccome non mi piace stare nel supermercato, cerco di fare più veloce che posso, pensando ogni volta di essere esageratamente più furba degli altri. Quindi lascio il carrello da una parte, che io considero strategica, pensando “qui lo ritrovo facilmente” e mi muovo come una saetta tra un reparto e l’altro, per poi vagare per minuti confusa perché non ricordo dove ho parcheggiato il carrello.

Da un po’ di tempo ho notato che sono sparite -o quasi- le comunicazioni di servizio sparate dagli altoparlanti. Vi ricordate?

 -Stornooo alla cassa cinquueeee-

Oppure

-Un addetto è desiderato al reparto latticiniii con la massima urgenzaaaa-

pronunciate con quella nenia unica e distintiva da supermercato, che a me ricordava tremendamente l’intonazione del “rabbrividiamoooo” di Natolia negli sketch dei Mimi di Bratislava con Aldo Giovanni e Giacomo. Peccato, quelle comunicazioni erano la cosa più divertente della spesa, che a tratti somigliava a una puntata di Mai dire Gol.

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