Barbara Bonaccini
Blu, come il mare dell’isola d’Elba da cui in un sabato di maggio ci siamo lasciati cullare per un’intera giornata bevendo Champagne. Ah cosa non ci si inventerebbe per far saltare a più riprese questi adorabili tappi! E così qualcuno ha avuto la bella idea di organizzare un mini tour dell’Elba su una motonave speciale: al posto delle istruzioni di bordo, calice di vetro e tracolla personalizzata.
Interno barca: scatole di champagne disseminate ovunque e a poppa e a prua le due isole di Cuccagna con cibo e champagne a go go . Quando siamo salpati il cielo non prometteva niente di buono, nuvole e qualche goccia di pioggia: ammetto un pensiero alla Costa Concordia è andato, ma poi ho pensato che tutto sommato potevano esserci modi peggiori per calare a picco e sotto l’effetto delle bollicine le mie ultime parole sarebbero state sicuramente: “ e il naufragar m’è dolce in questo mare”.
Navigazione filata via liscia, con un timido sole che poi ci ha fatto visita, il calore giusto per farci tenere il calice sempre pieno durante le 6 ore di giro intorno all’isola.
A tenermi compagnia durante la traversata:
Jean de Telmont Grande Réserve Brut : cuvèe classica di Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier con un’etichetta appositamente creata per l’occasione. Agrumato, fresco e sferzante, dissetante. Impeccabile il suo modo di darci il benvenuto!
Poreaux Ball, Blanc de Blancs Brut: chardonnay in purezza proveniente da Mesnil, una delle zone più vocate della Côte de Blancs. Di grande impatto gessoso minerale al naso, poi ingentilito da profumi più dolci di frutta gialla matura e scorza di cedro. In bocca elegante e misurato, dalla bollicina molto cremosa. Avrei voluto avere più tempo per conoscerlo, ma ahimé si è potuto trattenere con me solo il tempo di un ..bicchiere!
Patrick Soutiran Rosé Grand Cru Brut : da Chardonnay (88%) e Pinot Noir (12%) vinificato in rosso. Il cavaliere della giornata, da non staccargli gli occhi di dosso. Ipnotizzata dal suo manto corallo intenso e brillante, inebriata dagli effluvi di melograno e agrumi rossi che si mescolavano a spunti più minerali, quasi ferrosi (sarà stata l’aria dell’Elba?) , gli sono stata appiccicata tutto il giorno, assetata e curiosa di percepirne i più reconditi saperi e sapori. Impareggiabile il suo abbinamento con la tonnina piatto tipico elbano che non avevo mai assaggiato prima: sfilacci di tonno fresco, messo sotto sale, e condito con pomodori freschi, peperone verde e un po’ di cipolla.
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