È tranquillo giovedì sera, umido e freddo, ci sono poche
prenotazioni al ristorante, traccheggio un po’. Poi cominciano le telefonate...
“sabri veniamo su con alcuni clienti, vorremmo far loro
assaggiare un po’ dei nostri vini..”
L’enologo svitato con il suo amico distributore di vino, che
non è una macchina a forma di pompa di benzina erogante alcol, bensì un
giovanotto in carne ed ossa, arrivano su con 4 persone al seguito e un bel
cartone di vini.
Bene, sono contenta quando i
produttori/distributori/quant’altro salgono su con i loro vini: ci sarà di
sicuro qualcosa da assaggiare pure per me.
“sabri appena hai un minuto vieni a sentirti questo
prosecco: è profumato ed ha un prezzettino coi fiocchi”
“arrivo, fatemi prima sentire al tavolo 4 se hanno bisogno
di qualcosa”
passano pochi minuti, ma il prosecco è già pro-seccato.
Vabbè posso sopravvivere a un bicchiere di bollicine della Valdobbiadene.
Cercherò di non perdermi il resto, sennò addio divertimento
La serata si movimenta, l’enologo si infervora sui Pinot
Nero di Toscana, ammette di amare Bolgheri, ma confessa che lui il Cabernet in
Toscana non ce l’avrebbe messo, piuttosto avrebbe tappezzato la costa -dalla
Maremma in su- col syrah…terreni sabbiosi. Difendo il pinot nero dell’Appennino
facendogli notare che lui sta tirando fuori un piccolo Hermitage nella campagna
lucchese.
“Fai la cuccia tesoro..” concludo.. e mi accaparro un
goccetto di quel syrah proprio ben fatto.
Dei 4 clienti seduti al tavolo con il bel wine maker, due
sono un Lui con la sua Lei, una ragazza molto carina ma vagamente stucca..
La cena procede, gli assaggi pure, poi la ragazza si
adombra; la coppia inizia a discutere, sempre più animatamente, l’enologo furbo
e automunito se la svigna con la prima scusa che gli passa per la mente. Per
fortuna lascia tutti i vini, ho pensato io. Il litigio si sposta fuori della
porta del ristorante, poi più giù nel parcheggio, poi in auto e poi più dove
non so. Morale: tra i due litiganti, il terzo (ovvero il distributore di vino)
e il quarto (un possibile cliente) sono lasciati a piedi al ristorante
sull’ebbro colle di Doccia.
Ho riso fino alle lacrime insieme ai due abbandonati per
litigio amoroso, che si sono offerti di aiutarmi a sparecchiare in cambio di un
passaggio verso casa.
Al Maccherone, la prima cena con servizio taxi incluso.
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