Odio i saldi. Non riesco mai a trovare uno straccio di
vestito che mi vada bene. La Marta invece trova sempre la maglietta firmata che
le calza a pennello o l’accessorio perfetto, e ci azzecca pure con i groupon.
Ha il fiuto di un cane da tartufo. Solo per lo shopping purtroppo.. coi
maschietti è già tanto se ne individua qualcuno dotato di pollice opponibile.
Mi lascio convincere ad accompagnarla per negozi, e poi c’ho
voglia di fare due passi per il centro.
Qualche acquisto interessante (di lei) in via del Corso e
qualche cianfrusaglia per me tipo una zuccheriera in ceramica a forma di
uomo/marito paffuto recante sulla pancia la scritta “sono dolcissimo”.
“Sabri ma tu il caffè lo prendi amaro, che te ne fai di una
zuccheriera?”
“Un marito così tenero lo trovo solo in porcellana”
“Se penso che c’è chi si lamenta della difficoltà di trovare
qualcosa di diciamo consistente, solido, azzarderei dire duro..”
“Che signora!”
Ascoltiamo qualche minuto di musica peruviana in piazza
della Repubblica e poi di corsa a curiosare per le vetrine di via Tornabuoni e
contrade.
Unica sosta al Caffè Florian: tanto per quelle strade piene
di negozi griffati un caffè è tutto ciò che ci possiamo permettere. Anche un
paio di cioccolatini a cranio a dirla tutta. Ci sediamo incuranti del possibile
sovraprezzo del caffè; non sarà mai caro come quella cioccolata che io e la
mamma ci siamo concesse prima di Natale comodamente sedute in via Tosinghi (lo
so che equivale ad aver fatto nome e cognome, ma quando ci va ci vuole).
Al banco c’è un tipo che sorseggia qualcosa, ha l’aria del
divo di Hollywood in vacanze romane..
“l’hai visto il Gregory Peck al banco?”
“così tondo come un culatello pare più Gregory Speck”
“e vincerebbe l’oscar per Il Buio oltre le Seppie..hahaha”
La scorzetta d’arancia al cioccolato mi va di traverso per
il ridere e lo interpreto come un avvertimento perché ho infranto per
l’ennesima volta il mio fioretto anti pralina.
Mi resta ancora il secondo cioccolatino, quello al rum: un
altro monito così e soffoco sul serio.
“sabri ti ho raccontato dell’altra sera?”
“non ancora, vai..”
Dell’incontro con tale Gio’ del Chianti vi racconto un’altra
volta.
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