Con il ristorante chiuso a pranzo, sono spesso in città per sbrigare tutte le questioni che ho accumulato durante l’anno..insomma tutte le beghe possibili e immaginabili.
Qualche giorno fa sull’ora di pranzo avvertendo un discreto cigolio allo stomaco decido di fermarmi a prendere un panino al Caffé Dogali in viale Malta. Schiacciatina all’olio con doppia farcia di mortadella coi pistacchi e birrino: il menu dell’operaio in pausa pranzo, anche se indosso zoccoletti a fiori... Sono sola e non mi va di restare ai tavoli, per cui opto per una delle panchine all’ombra degli alberi del viale.
Un gran frinire amoroso di cicale, qualche auto, gente che entra e che esce dal caffè. Uno scooter parcheggia dal lato più ombroso del viale, vicino alla mia panchina. Un tipo in bermuda blu si toglie il casco e poi gli occhiali; per caso incrociamo gli sguardi. Continuo a sbirciarlo mentre attraversa la strada e si infila nel caffè.
Ne ho visti di peggio –penso io- mentre addento la focaccina..
Poco dopo te lo vedo uscire con panino e coca cola, attraversa la strada nella mia direzione, si sofferma ad armeggiare non so cosa allo scooter (mica lo potevo fissare insistentemente..), poi si volta e mi chiede: “mi posso sedere?”
Gulp! Proprio qui penso io, un rapido sguardo verso l’altra panchina posta a qualche metro: ci batte il sole. Ecco ora mi spiego perché vuole sedersi proprio qui..chissà cosa mi credevo..
Avrà si e no una quarantina di anni, capelli corti e un pò spettinati dal casco.
“Si prego” e sfodero un sorriso a 32 denti, sposto la borsa in fretta facendo cadere in terra qualche ammennicolo, che lui prontamente raccoglie. Noto che non porta la fede..deformazione femminile.
Mi vengono in mente le pagine della Rossana Campo, “Tesoro (è il dialogo tra due amiche), per una donna che ha superato i 35 è praticamente impossibile imbattersi in un maschio che sia libero e allo stesso tempo anche decente. Dopo i 35 o sono sposati o sono gay o sono psicopatici. Spesso sono anche tutte e tre le cose insieme”**
Accidenti alla Campo, basta ho chiuso coi suoi romanzi.
Gli scruto subito il panino..prosciutto mi pare di capire dal grassetto che pende e nero di buccia di melanzane.
Però! -penso-.. se non fosse per la coca cola.. Ha pure un contenitore monoporzione col latte alla portoghese. Io odio il latte alla portoghese, il maschietto che lo ordina fa troppo stile “è più buono quello della mamma..”.
In silenzio, così, consumiamo il nostro panino, due sconosciuti quanto mai diversi, così banalmente simili all’ora di pranzo.
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