giovedì 19 luglio 2012

SERENDEPICO SI SERENDEPICO NO


È lunedì e sarebbe pure il mio giorno di riposo, invece sono al ristorante da stamani a sistemare il piccolo dehors che spero di riuscire ad aprire prima della fine dell’estate. Metà pomeriggio, vado avanti a succo di pompelmo e qualche improperio contro il barattolo di impregnante per legno che non si vuole aprire e mi sta mandando all’aria la manicure. Poi la voglia impellente, quasi di femmina gestante, di andare al ristorante o più precisamente di andare a provare la cucina di Damiano Donati. Signore fa che non sia chiuso il lunedì..

Serendepico si:
- si all’apertura anche di lunedì. Vivaddio. Il ristorante in estate è aperto tutte le sere.
- si alla vista sulla campagna lucchese: di notte le luci sono tutte brillanti, sia che siano quelle di una casa, di un fiume o di un capannone industriale di Capannori.
- si alla carta dei vini: ben fatta con etichette interessanti a prezzi quanto mai ragionevoli. Per esempio il Mario Schiopetto Bianco epoca 2000, a dir poco grandioso, stava lì a 30 eurini, per cui visto e preso, ma soprattutto seccato prima dell’arrivo della carne. Almeno ho avuto il tempo di smaltirne un po’ prima di rimettermi alla guida per Firenze. Ebbene si, il maschietto che m’accompagnava è caduto in catalessi ancor prima di varcare il casello autostradale di Capannori. Il prossimo “tre stelle maschio incluso” avrà da essere con uomo a prova di vini bianchi maturi. Sennò vai per una pizza e una birra alla spina..
- si ai tagliolini di farina Senatore Cappelli, olio, nigella e latte affumicato: ingresso delicato ma lungo finale che spazia da ricordi di funghi fino alla mandorla, senza presentare alcuno di questi ingredienti. Le foto che ho scattato al piatto in oggetto sono talmente raccapriccianti che il filtro di blogger le blocca come spam.
- si al predessert: un goloso cioccolatino bianco all’essenza di pino mugo. La prossima volta rinuncio al dessert in cambio di un vassoietto di questi dolci e aromatici bonbon

Serendepico no:
- al cameriere giovane, forse appena assunto, o magari chiamato a sostituire qualcun altro, che non aveva la più pallida idea di ciò che veniva servito nei piatti e che la sottoscritta (la rompicoglioni di turno) ad ogni portata chiedeva
- no alle zanzare nonostante lo zampirone sotto il tavolo. Questo ha poco a che vedere con la qualità della cucina certo, però con un servizio abbastanza rilassato, quasi un po’ lento, le zanzare hanno banchettato quasi quanto noi che stavamo al ristorante..
- no alla melanzana, miso d’orzo, origano e uova di coregone: tutto l’equilibrio sorretto dalla sapidità e acidità del miso, per cui tutto ok se ogni boccone comprendeva i 4 ingredienti. Se per caso perdevi il miso buonanotte ad  una melanzana povera di sapore e ahimè piena di odiosi semini.
  
I SI battono i NO. e le mie foto al solito non sono pubblicabili.

4 commenti:

  1. Eliminerei "la rompi di turno", domandare al ristorante del ristorate è più che lecito!

    E poi, piccola, la prossima volta chiama a me! No zzz.. ;-)))

    a z

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  2. Mi candido anche io per cena stellata di sera o lunedì o martedì nei paraggi toscani ;-) Per le tre stelle a pranzo lo sai ;-)

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  3. allora sarai tu il mio "uomo" a prova di bianco maturo..
    questa cosa s'ha da fare.

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