Finalmente sono in ferie. Il ristorante è chiuso per qualche giorno, tanto per riprendersi dalle sempre e comunque impegnative festività natalizie.
Mi do alla pazza gioia = faccio quello che le persone normali fanno normalmente: esco, vedo gente, faccio cose..
Stasera, serata in rosa, io e la mia compagna di bevute.
“ehi cara è da mo’ che non ci vediamo, che fai stasera?”
“niente, ma ho un sacco di cose da raccontarti”
“ok facciamo alle nove al caffè Sant’Ambrogio, hanno un sacco di vini buoni..”
La solita scusa di bere qualcosa per fare due ciane, anche se nel nostro caso la scusa è di fare due chiacchiere per bere diverse cose.
Fa un freddo siberiano e io vorrei mettermi in tiro, insomma quel paio di volte all’anno che esco… ma ripongo il pensiero. Vada per i jeans, un maglione a collo alto e stivaletto con tanto di calzettone di lana: Signore ti prego, fa che non incroci stasera l’uomo della mia vita.
Grazie Signore, anche stavolta mi hai ascoltata. (quando però, starò sulla via del ritorno, dimentica la mia preghiera e rimettiti pure all’opera).
Tanto per sciogliere la lingua opto per un bicchiere di Herzù, vivamente consigliato dalla mia compagna. Un buon riesling, atipico, piemontese, di Ettore Germano, il vignaiolo in Serralunga d’Alba che firma barolo come Cerretta e Lazzarito. Davvero molto gradevole, un attacco abbastanza riconoscibile di agrumi e idrocarburo. Acidità caparbia, pieno al gusto e discretamente sapido. Io chiacchiero e lui si apre incredibilmente virando su note dolci di passion fruit un po’ troppo esuberante per poi assestarsi su un elegante e più contenuto litchi.
A forza di parlare e sparlare mi viene ancora più sete e stavolta vado per un Pouilly-Fumé di cui non ricordo né l’annata né la maison, ma lo ricordo molto buono.
Va bene lo so che è poco professionale scordarsi l’etichetta e che sono ancor meno credibile se dico cha al secondo bicchiere sto già più di là che di qua. Il fatto è che mi sono tenuta particolarmente leggera tutto il giorno, per poter entrare nei jeans senza dover ricorrere allo svitol.
Nessuna paura, quando la mia amica leggerà quanto sopra posterà subito ogni informazione sul bel sauvignon..eddai sbrigati..
piacere di averti rivisto l'altra sera, anzi mi dispiace che dovevo andare a cena (tanto per cambiare) in bocca al lupo, aldo
RispondiEliminaBenvenuta nel mondo dei blogger!
RispondiEliminaPeccato che la tua amica fosse sprovvista di penna, foglio e pure di occhiali per postare qualcosa... :-)
RispondiEliminaMa quel Sauvignon era quanto di più sferzante, minerale e "salivante" ci potesse essere per rinvigorire la nostra lingua tramortita dalle confessioni in rosa.
Brava Sabri, e penso di sapere chi è la tua amica-compagna di bevute ;-)).
RispondiEliminaCiao dal pisano,
AZ